9.10.12

L'ANTICO TROI DEGLI SCIAMANI...By LOUIS...



L'Antico Troi degli Sciamani, ovvero.... IL VIAGGIO !!!
Gia', perche' l'Antico Troi degli Sciamani e' un vero e proprio Viaggio alla scoperta dei luoghi simbolo dell' antica foresta della Serenissima.
Questo percorso e' nato da un' idea del Cesco, che nell' inverno del 2008, appena finito di leggere un libro di Toio De Savorgnani; "Cansiglio Nostra Signora", prese una cartina e comincio' a evidenziare i luoghi simbolo descritti sul libro, li collego' assieme tramite sentieri CAI e strade forestali e fu' cosi che prese vita un "giro" di ben 74 Km con 4700 m. di dislivello positivo, "giro" che attraversa varie riserve naturali situate tra le  province di Treviso, Belluno e Pordenone.
Il luogo simbolo e fulcro di questo Viaggio e' una grotta chiamata l' Antro delle Mate. In questa strana grotta la leggenda narra che le genti delle pianure venete e friulane si recassero in pellegrinaggio al cospetto degli sciamani, per chiedere a quest' ultimi consigli sui raccolti o per invocare pioggia nei lunghi periodi di siccita'. Come vuole la tradizione, il Viaggio inizia alle ore 4 della terza domenica di settembre, e così¬ dopo la consueta foto di rito al 4° rintocco della campana della chiesa di Sant Andrea siamo partiti.
Dopo il santuario di Santa Augusta, siamo saliti verso il m.te Pizzoc, salendo vediamo all' altezza dell' Agnelezza lo spettacolo delle luci della pianura con Vittorio Veneto in basso e tutta la Vallata che a quell' ora e' ancora avvolta dall' oscurita'. Immagini da cartolina. Verso le 6:40 siamo in Pizzoc. Spente le frontali, sul prato sopra di noi il Bolzo avvista un cervo che sta' facendo colazione. Da quì¬ dopo aver attraversato una splendida faggeta arriviamo verso le 7:20 al villaggio cimbro di Vallorch (km 14), dove troviamo la Valeruz, che ci "seguira'" tutto il giorno rifocillandoci a dovere, (Grazie 1000 Valeria!). Con lei c'e' anche il Pres., che dopo le fatiche del giorno prima alla Sella Ronda con il Cesco non poteva mancare di farci visita.
Dopo qualche battuta e qualche foto ripartiamo, e dopo pochi chilometri prendiamo il sentiero R, molto ripido e scivoloso, specialmente all' inizio. Passiamo per Pian Grande dove usciti dal bosco incontriamo vari cacciatori, che penso non siano stati molto felici nel vederci....
Siamo quindi giunti alla Malga Mezzomiglio. Da qui si gode un panorama stupendo con il lago di Santa Croce in basso e le cime dell' Alpago che fanno da cornice.
Dopo la casera scendiamo un po' per un sentiero facile, facciamo circa 1 km sulla strada dei Taffarel per poi affrontare un' altro sentiero, molto bello , ma questo piu' ripido, che ci porta al Santuario della Madonna del Runal. Dopo aver riempito le borracce alla fontana posta in prossimita' del Santuario ripartiamo di nuovo in salita sul sentiero E1.
Transitiamo vicino al sito Archeologico di Palughetto, attraversiamo la provinciale 422 e incontriamo per la seconda volta la Valeruz con il ristoro volante. Dopo aver mangiato e bevuto ripartiamo in direzione del villaggio cimbro Canaie, e dopo circa 2-3 km immersi in una natura da fiaba, attraversiamo la strada che porta da Campon a Sant' Anna e ritroviamo la Valeruz, che questa volta dopo averci rifatto mangiare e bere, chiude la macchina e si unisce a noi per l' ascesa alla C.ra Palantina.
Ora siamo a 1069 mslm, e dobbiamo arrivare a 1608 mslm dove appunto c'e' la casera, e successivamente ai 1778 mslm in localita' forcella La Palantina. Il sentiero e' il C, sale regolare per 3-4 km fino alla casera, poi pero' da quì il terreno diventa sassoso e abbastanza ripido specialmente nell' ultima parte. Dopo circa 2-300 mt dall' aver scollinato sulla forcella arriviamo da sopra all' Antro delle Mate. E' una grotta come ho detto prima "strana", il fondo non e' dritto, ma e' in pendenza e c'e' un buco sul "soffitto" sulla parte sx.
Penso che questo buco una volta fosse usato come camino e guardandomi in giro mi viene spontaneo chiedermi chissa' cosa facevano gli sciamani una volta in questo luogo. Scattiamo alcune foto e mangiamo, i km sono circa 36, e siamo a circa meta'del "viaggio". Ripartiamo in discesa in direzione Pian Rosada. Dopo un po' prendiamo il sentiero 984, prendiamo una stada forestale e quasi alla fine di questa transitiamo vicino alla statua della madonna chiamata "Nostra Signora del Cansiglio", e Cesco ci dice che sembra sia stata trovata in quel punto del bosco da un boscaiolo, e da allora varie persone si recano quà in pellegrinaggio.
Arrivati alla fine della strada forestale noi andiamo verso sx,in direzione Valmenera, mentre la Valeruz andando a dx va' a riprendere la macchina.A pian Rosada ci riprende e apre il bagagliaio per l' ennesimo ristoro. Siamo circa al 43° chilometro. Dopo aver riempito le borracce, attraversiamo la riserva naturale di Pian di Landro Baldassarre, qui vediamo vari scoiattoli che saltano e giocano tra i rami degli alberi e rimaniamo con la bocca aperta e il naso in su a guardare le evoluzioni di questi animaletti.
Arriviamo al Piano di Valmenera, e qui¬ prendiamo il sentiero A. Questo sentiero e' semplicemente fantastico, stiamo correndo su un immenso tappeto formato da erba e muschio. Da fare almeno una volta! Prima di arrivare al sito archeologico del Bus de la Lum, km 50, ritroviamo la Valeria, il Pres e la Marika (la moglie del Bolzo),ad attenderci.
Passiamo vicino al Bus de La Lum, da qui¬ in salita prima sul sentiero M e poi sul sentiero O arriviamo alla strada della Candaglia. Ne percorriamo l' ultimo pezzo e giungiamo in Crosetta.
La Valeruz ci stava gia' attendendo anche quà! I km a questo punto sono 58! Qui¬ prendiamo il sentiero 982 che passando ancora in salita per Pian dell' Erba, ci porta alla Malga Coro e in seguito a Cadolten. Di qui prendiamo il sentiero 981, scendiamo per le Terre Nere e giungiamo alle briglie, poco sopra Sonego.
Ci sono ancora 200 m. di dislivello da fare per arrivare a imboccare il TV1 che ci riporta affrontando l' ultima ripida discesa al Santuario di Santa Augusta. Arriviamo a Sant Andrea circa alle 18:40, dopo circa 14 ore e mezza dalla partenza. La Valeruz ci offre l' ultima coca della giornata e il Cesco consegna a tutti i partecipanti a questo splendido Viaggio una "medaglia" dell' Antico Troi degli Sciamani...La "medaglia" e'stata  fatta con un pezzo di legno di un faggio del Cansiglio, e il Cesco ci dice che quando abbiamo nostalgia del Cansiglio, di prendere e annusare la "medaglia" ed i ricordi di questo bellissimo giorno trascorso nella foresta ritorneranno velocemente alla mente.
Sportivamente e' stato un gran bel allenamento, infatti era la prima volta che percorrevo una simile distanza e un così grande dislivello, mentre sul lato emozionionale e stata sicuramente una giornata fuori dal comune.
Ringrazio tutti i compagni sciamani, per aver condiviso questo "viaggio" assieme, ma un grazie particolare va' al Cesco per aver ideato questo "giro", e ancor di piu' alla Valeria che ci ha seguiti in lungo e in largo per tutto il Cansiglio per ben 12 ore con la macchina per portarci da mangiare e bere.
Ciao alla prox avventura, Louis

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