Come promesso, di seguito i racconti da parte dei nostri protagonisti che hanno partecipato all'Ultra Trail Degli Sciamani ed alla Ecomaratona dei Cimbri:
ANTICO TROI DEGLI SCIAMANI BY ILARIA ED ANTONELLA:Tutto inizia nel mese di giugno quando Ilaria durante uno dei tanti allenamenti mi chiede: "Anto fai il Troi degli Sciamani in coppia con me?" Sinceramente mai avrei pensato che Ilaria mi chiedesse di fare una gara con lei in coppia. La mia risposta: "70 km!! ma situ fora?" Passano alcune settimane e il dobermann torna alla carica e me lo chiede x la seconda volta. A questo punto rispondo: "faccio la Valdigne e la Transcivetta e poi ti do una risposta definiva".
La Valdigne va benissimo e la Transcivetta è prevista in coppia con Sergio ma purtroppo il mio compagno deve rinunciare causa infortunio. A questo punto rimango senza compagno e la zia Hilary senza pensarci due volte si rende disponibile a sostituire Sergio.
Sarà stato destino fatto sta che abbiamo fatto una gara fantastica, insomma la coppia ha funzionato, tanto che al traguardo abbracciata la zia le ho detto: "accetto di fare il Troi in coppia con te".
Iniziano così gli allenamenti guidati dal Pres e Danilo sempre pazienti e disponibili a farci conoscere in varie tappe tutto il percorso del Troi (ideato da quel matto di Cesco 2 anni fà) finché domenica 19 settembre alle ore 3.30 io ed Ilaria ci siamo presentate alla partenza. Tempo di sparare qualche cazzata, fare alcune foto con i nostri compagni, notare la coppia avversaria (che ci stava già studiando) e il campanile di Sant'Andrea scocca le quattro... e via partite! Ai piedi della gradinata di Sant'Augusta Ilaria prende subito il ritmo fino ad arrivare in cima. Il panorama è bellissimo, con le luci brillanti della pianura. Si avanza con sali scendi verso la Madonna dell'Agnelezza e poi sempre su su su fino alla prima meta di questo affascinante percorso: il monte Pizzoc. Hilary subito si gira verso di me e dice: "e anche il Pizzoc ce lo siamo levato dai c...". Si scende verso la piana del Cansiglio, passando la bellissima Faggeta (che si intravvede appena alle prime luci dell'alba) e poi attraverso il terribile e temibile vallon de Vallorch fino al villaggio dei Cimbri dove troviamo il primo ristoro e i nostri sostenitori che ringraziamo fin da ora.
Dopo una breve sosta con il Dobermann riprendiamo il sentiero e si prosegue verso Malga Mezzomiglio e chi ti troviamo in mezzo al bosco ad un'ora così presta??? Il mitico Walter Possamai che (come promesso quando siamo andate a recuperarlo a mezzanotte in mezzo ai grebani a Chamonix) ci scorta per un bel pezzo incoraggiandoci alla grande. Da qui la seconda discesa maledetta che porta alla madonna del Runal (il Signore è già sceso dalla croce, ma non ce ne vorrà per oggi!). E ora si avanza verso Palughetto e poi la val Tiriton, dove veniamo accolte da squilli di tromba e le urla dei nostri scatenati compagni di squadra. Il nostro prossimo obiettivo è Pian Canaje, 30esimo km. Qui ci controllano gli zaini, come all’aeroporto e la zia è costretta a togliersi il giubbetto caccia e pesca che indossa per la giornata... dopo l’ispezione (rettale), mangiamo, beviamo, ruttiamo e decido di riempirmi il camel bag e madonna-nonna!!! mi dimentico gli occhiali da sole alla fontana... vabbeh, passerò a prenderli il prossimo anno. C’è poco da ridere adesso, perché ci tocca l’irta salita della Palantina e poi dell’Ander de le Mate (punto più alto di questo viaggio magico per la foresta del Cansei). Arriviamo all’Ander e vediamo Rejo e Bolzen che stanno già scendendo... e pensiamo a tutti gli altri in gara e pure ai compagni dell’Ecomaratona che sono partiti già da un pò. Qui si comincia a sentire la stanchezza. La discesa verso Pian Rosada è lunga e faticosa, ma lì, troviamo di nuovo i nostri e anche mio cugino, che è stato tanto gentile da venirmi a vedere (che mi vede già abbastanza al lavoro!!!!). Siccome sono in vena di fare la burlona, vado dalla zia e le chiedo se vuole ritirarsi o se ci diamo da fare e corriamo... la zia si incazza (per finta), ma corricchiamo fino al ristoro (organizzato dai genitori del Cesco) in Valmenera. Coca Cola, rutti e alè si riparte. Sosta pipì nel bosco e da qui cominciamo i sali-scendi del sentiero A, che sembrano non finire mai. Siamo coperte di fango e siamo stanche. Sono più di 10 ore che andiamo... a quest’ora l’altra volta avevo quasi finito la Valdigne. Però non possiamo fermarci. Passiamo la Val Palazzo e arriviamo al Bus de la Lum dove troviamo i miei genitori e mia sorella che ci aspettano festanti, con gli altri infaticabili sostenitori del Gruppo. Ripartiamo e dopo un pò ci ritroviamo praticamente nella merda... si, di cavallo!! Non bastava già tutto il pacio lungo il percorso, il Cesco ci fa fare anche i fanghi con il pis de caval... il bello è che a momenti ci finisco dentro e faccio perfino imbizzarrire le bestie, che se la prendono con la zia Hilary! Vabbeh... inconvenienti della corsa in natura (se facevo la mezza di Vittorio, non mi capitava di sicuro!). Dopo un infinito su e giù in mezzo al bosc, con la zia Hilary che ormai era seguita dal Signore, che sceso dalla croce, le correva in parte, arriviamo fuori in Crosetta... dove c’era una tizia che facendo footing a culo stretto e testa alta, ci superava in continuazione... sembrava di essere su Scherzi a parte. Fortuna che il nostro angelo custode Alessandro (a cui va tutta la nostra stima e riconoscenza), ci rifocilla e a quel punto, non ci resta altro da fare che scaraffarci gli ultimi 20 km fino al traguardo. Ragazzi... ho visto cose che voi umani, non potreste immaginarvi... ho sentito parolacce che non conoscevo, ho parlato di tutto e di niente, con mille pensieri che mi frullavano per la testa. Gli ultimi 300 metri me li ricorderò finché vivo: circondata dai nostri compagni che ci aspettavano alla fine di quella ultima cazzo di salita, con la zia Hilary che mi stringe la mano, volo verso il traguardo di Fregona, dove lo speaker Alex Geronazzo, ci attende per urlare i nostri nomi... che casino, ragazzi! E che avventura, sono sopraffatta dall’emozione di ritrovare TUTTI quanti ad aspettarci e a farci le feste. Da oggi la mia vita è cambiata per sempre: adesso mi sento un pò magica, sono una Sciamana!!!! Anzi, siamo due Sciamane.
Un grazie di cuore a Cesco che l’ha inventata, al Pres e la squadra tutta che hanno creduto in me, in noi e ci hanno sostenute sempre, consigliandoci per il meglio, ad Alessandro (che con così poco preavviso, si è sobbarcato il compito di assisterci lungo il percorso, sei stato fondamentale!), a tutti gli amici e parenti sparsi per il percorso e ovviamente alla mia compagna di viaggio, la mitica zia Hilary.
Ciao!
Antonea
ANTICO TROI DEGLI SCIAMANI BY DANIELE CESCONETTO:………… scendono in Pian Cansiglio dall’Ander de le Mate, in Piancavallo, attraverso sentieri che ricalcano i luoghi simbolo della foresta del Cansiglio recitando antiche litanie, vestiti di pelli animali …………
Nel mese di settembre, centinaia di appassionati della corsa di lunga lena in natura, si danno appuntamento a Fregona (tv) ai piedi della grande foresta del Cansiglio per una vera e propria festa dei trail; oltre all’ormai classica Ecomaratona dei Cimbri (42 km e 2300 m. di dislivello,) da qualche anno e’ nato “ L’Antico Troj degli Sciamani”. Ho avuto l’onore di creare questo tracciato, dopo aver letto il libro scritto da Toio De Savorgnani “Cansiglio Nostra Signora”, e collegare sentiero dopo sentiero i magici luoghi carichi di suggestioni che popolano questo territorio per un totale di 70km e 4500 m. di dislivello. Dopo di che sotto la regia di Gianni, Stefano e la Pro loco di Fregona, si è messa in moto un’impeccabile macchina organizzatrice, capace di coordinare un esercito di 200 volontari in modo che tutto funzionasse al meglio. Il percorso si snoda cosi da S, Andrea di Vittorio Veneto alle ore 04.00 del mattino , ci perdoni Don Roberto se abbiamo fatto un po’ di trambusto J, e arrivo a Fregona in serata circumnavigando in lungo e largo la foresta della Serenissima fino al Piancavallo. Nell’ edizione di prova del 2008 c’eravamo ritrovati in 5 partenti, nel 2009 in 70, in quest’ultima edizione in 170, provenienti da tutta Italia, entrando con i suoi meravigliosi panorami sull’Alpago a far parte delle ultramaratone più affascinanti della penisola.
Per quanto riguarda gli atleti arancio/neri, eravamo proprio una marea e tutti ci siamo dimostrati all’altezza della gloriosa maglia che indossiamo. Una menzione particolare va alla Valeruz, mia compagna sul Troj e non solo. Al debutto su una ultra distanza ha onorato l’appuntamento che ci lega, gestendo la fatica nel migliore dei modi e stringendo i denti all’occorrenza. Oltretutto chiudendo il “viaggio” con l’eccezionale tempo di 12h 51m ….. perché in questi luoghi non è importante vincere ma farcela,questa è la vera vittoria!!
ECOMARATONA DEI CIMBRI BY ALESSANDRO DA RE:Eco maratona? Una normale domenica di settembre dell'anno scorso mi trovo nei pressi del villaggio le Rotte e noto atleti sporchi di fango che arrancano in salita. Chiedo a un gruppo di persone che incitano al passaggio tutti gli atleti e mi spiegano cos'è l'ecomaratona. Figo! Penso io, ma questa è roba da super atleti un po' svitati. A fine novembre scopro l'esistenza di un gruppo sportivo che si allena a due passi da casa mia. La mitica Mercuryus. Mi informo e mi presento un mercoledì per provare un'uscita. 12 km da percorrere! Mai corso più di 6 km... un massacro. L'ultimo km ricordo solo che Deborah mi scortava verso lo spogliatoio cantando e io non avevo neanche la forza per sollevare la testa. Qualche settimana e comincio incuriosito a chiedere informazione sull'eco... ma è solo un sogno! I mesi passano e l'eco sembra diventare una possibile realtà. La mercuryus organizza uscite in montana e faccio il possibile per partecipare. Lo faccio, mi iscrivo all'eco e comincio a percorrere i sentieri del tracciato. Stupendi anche se tremendamente scivolosi. 19/09/2010: sveglia alle 5.30, 2 hg. Di spaghetti con il ragù che non vogliono scendere nello stomaco (anche perché è da cinque giorni che mi nutro prevalentemente di grosse quantità di carboidrati). Ore 07.30 raggiungo la zona partenza e trovo i miei compagni mercurini preoccupati come me della gara da affrontare ma, tra una battuta e l'altra si sdrammatizzano i minuti che precedono il via. Ore 08.30 si parte a tutta birra e dopo pochi minuti ho già il fiatone. Cerco di mantenermi tra i primi 100 ma è un susseguirsi di sorpassi e non riesco a quantificare la mia posizione. Si sale verso il Pizzoc tra le urla dei tifosi ad un ritmo preoccupante in quanto ritengo sia troppo forzato per me, ma no ci sto a mollare! Raggiungo la vette in 1 h 40 min corricchiando perché ci sono diversi tifosi arancio neri che mi incitavano "Vai Alessandro!!". Tutto calcolato, la moglie è pronta per darmi una maglietta asciutta, due sorsi di thè e trovo anche il tempo per salutare i miei bimbi che sono vestiti come fosse la Notte di Natale. E poi via a un ritmo costante verso la Val Faldina recuperando le energie consapevole di trovar molto fango. Continuo a correre senza forzare anche se mi sorpassano alcuni atleti nel tratto pianeggiante della strada del Taffarel; a questo punto si abbandona la strada bianca per scendere verso i Pich, supero e stacco di gran slancio una decina di atleti e comincio a pensare di aver una marcia in più nella discesa. Da qui comincio a sentire le gambe dure e continuo a spingere l'essenziale per arrivare al traguardo. Alle Rotte un tifoso mi dice: "sei ottantaseiesimo!"..Cavolo! bene mi soddisfa! Corro (ma soprattutto cammino) da lì fino a Cadolten in solitaria guardandomi spesso alle spalle ma, non c'è nessuno. Arrivato qui mi sento bene e comincio il sentiero terre nere a tutta birra. Supero incredulo 1, 2, 3,... atleti e noto che sono più stanchi di me. Arrivo alle Briglie con una quindicina di sorpassi eseguiti e penso ... va bene così! Mantengo la posizione. Incredibile! 2 magliette bianco rosse della scuola di maratona a pochi passi da me! Li raggiungo pian pianino, li osservo e sferro un attacco in zona Grotte del Caglieron nella parte dove il terreno è parecchio sconnesso. Guadagno 30 mt., corro solo per tenerli dietro di me cosicché quasi involontariamente supero altri 2 atleti. Giungo al traguardo a braccia alzate dopo 5h 36 min. 44 sec. (questo segna il mio cronometro). 67esima posizione in classifica generale, 6° di categoria, se questo non è un sogno realizzato ... cos'è? ... e pensare che un anno fa non conoscevo la parola trail. Quindi GRAZIE A TUTTO IL MERCURYUS!
Alessandro Da Re
