3.6.10

100 KM DEL PASSATORE 2010





LA MIA 100KM DEL PASSATORE: RACCONTO BY DANILO DE CONTI
La mia 100km del passatore è iniziata qui.
Settembre 2009 , primo allenamento di gruppo dopo aver corso in coppia con Luciano il trail del "troi degli Sciamani". Mentre ci si stava scambiando dei pareri su ciò che si era vissuto durante tale esperienza butto lì una frase (a volte parlo solo perché ho la bocca) :" perché non proviamo a maggio del prossimo anno a fare anche la 100km del passatore? Lì per lì non ci ho pensato molto, ma una volta a casa mi sono reso conto che ormai la frittata era fatta e che se a qualcuno piaceva l' idea non avrei potuto più tirarmi indietro.
Quasi certo che sarebbe stato così mi consolavo pensando che non è saggio non mettere un po' di pazzia nella nostra vita.
Passano un po’ di mesi e dopo la TV marathon mi trovo con Luciano e Daniele già ad allenarmi per affrontare anche questa avventura , che solo in relazione alla distanza da fare
rientrava per le mie capacità nella categoria dei sogni.
Questo è ciò che è successo prima di ritrovarci inevitabilmente dietro alla linea di partenza.
Quello che è avvenuto durante la gara spero riescano gli altri a raccontarlo, io non sono cosi bravo per descrivere, affinchè sia capito, tutto ciò che ho provato in quelle lunghe ore di corsa.
Sono senzazioni che ognuno deve vivere personalmente per comprenderle bene.
Una cosa sola mi sento di dire: a momenti dei brividi intensi mi facevano venire la pelle d' oca, soprattutto quando avvicinandomi al traguardo ho incominciato a capire che ce l'avrei fatta ad arrivare
e che un altro sogno si stava realizzando. Ecco in questi momenti il mio pensiero è andato ai miei genitori in particolare al papà verso il quale non ho avuto molte possibilità per essere riconoscente
e li ho ringraziati per avermi dato con il dono della vita la possibilità di provare senzazioni cosi forti intense e straordinarie da farmi, nonostante la fatica che stavo facendo, sentire per attimi felice.
Questa vita che molte volte bistrattiamo ma che sempre ci da motivo per essere vissuta.
Quello che avverrà dopo questa esperienza non lo so, so quello che vorrei………….vorrei poter mettere ancora un po' di pazzia nella mia esistenza.
Ho tralasciato la parte agonistica di questa manifestazione perchè risultati e classifiche si trovano dove e quando si vuole, del mio vissuto o ne scrivo e parlo io o non lo fa nessun altro e
non ho voluto perdere questa occasione.
Ad Antonella, Ilaria,Valeria e per questa volta in modo particolare a Matteo, un grazie senza fine che estendo anche a tutti voi….. ma quanto devo a questa banda di matti?!?
Ciao a tutti, Danilo.

RACCONTO BY ILARIA ULIAN
Mentre una parte del gruppo si preparava a prendersi l'aguazz (come al solito) alla Cortina-Dobbiaco e altri invece pensavano alle colline di Colfrancui, i 3 temerari del Mercuryus Ultra Marathon Team, al secolo Luciano Morandin, Danilo De Conti e Daniele Cesconetto si laureavano PASSATORI CORTESI tagliando con grande emozione e soddisfazione il traguardo posto nella piazza centrale di Faenza, con tempi di gara da capogiro: meno di 9 ore per il Cesco, veterano della gara, e meno di 10 ore per i gemelli dell'Ultra Morandin-De Conti, alla loro prima esperienza sul percorso del celebre bandito.
Una corsa spettacolare, veramente forse una delle più belle, come recita la scritta sulla maglia di qualche finisher incontrato in quel di Firenze. Un momento su tutti: il passaggio al 30° km del taxista romano Giorgio Calcaterra (vincitore per il 5° anno consecutivo in 6h51'29'') in piena spinta, che aveva già creato il vuoto dietro di sè. Un vero motore.
Indescrivibili le emozioni che i 3 briganti hanno fatto vivere agli accompagnatori durante tutto il percorso. Dalla rovente partenza in piazza della Signoria a Firenze, con temperature che si aggiravano sui 27° C, ma che sembravano superiori a causa dell'umidità (con tanto di assalto della motoscopa a pochi minuti dalla partenza!), alla ripida ed infinita salita al passo della Colla (che è costata il ritiro al ns. coraggioso Stefano Rametta e a molti altri), all'interminabile discesa (lunga più di 50 Km) fino a Faenza.
Ovviamente anche in questa occasione il gruppo si è distinto per la solidarietà dimostrata non solo ai propri atleti, ma anche a qualunque altro concorrente in difficoltà si fosse trovato a passare nel pressi della superfornita ammiraglia di supporto ai runners.
Le emozioni degli atleti in gara sono affidate ai loro racconti. Per quanto riguarda noi accompagnatori (dal primo all'ultimo) sentiamo di dover ringraziare i 3 eroi che ci hanno permesso di vivere quest'esperienza incredibile, fatta di 100 emozioni diverse, respirando l'atmosfera di un evento che non è una semplice ultra maratona o come diavolo la si voglia definire, ma una vera e propria avventura il cui esito si conosce solo quando e se si taglia l'agoniato traguardo di Faenza.
Onore e merito dunque ai 3 Passatori!!!!
Il Dobermann

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