16.7.10

ULTRA TRAIL VALDIGNE - ULTIMA PARTE -



GTV 2010: CRONACA DI UNA GIORNATA DI ORDINARIA FOLLIA NELLA VALLE DEL MONTE BIANCO

Sabato 10 luglio 2010 piazza Assunzione, Morgex, Valle D'Aosta. Italia. Ore 10.00.
800 pazzi furiosi si avventano fuori dalla piazza correndo verso le montagne circostanti, che fanno da contorno a questa piccola cittadina nella Valle del Monte Bianco.
Tra gli 800 disgraziati alla partenza di questa quarta edizione del Gran Trail du Valdigne, potevano forse mancare gli alfieri arancio-neri??
Naturalmente no. Eccoli pronti schierati, con i loro zainetti e le loro maglie inconfondibili: al grido di SEEEEETEEEEE partono a manetta.
Il Pres, Cesco, l'Ing. Zornio, Walter, Alberto, Adelchi e la Valeruz se ne vanno per il percorso degli 87 km.

Danilo, Luca, Sergio, Kenya, Luigio, la Anto, il Dobermann e il Geometra dopo i 2 giri del piccolo centro di Morgex imboccano il sentiero che li porterà a toccare i 2900 metri del bivacco Pascal prima terribile salita del percorso dei 47 km.
Subito perdiamo i top runner (Danilo, Sergio e Luca), quelli pensano solo a correre e non fanno per noi... che facciamo invece "gruppo vacanze"... così tra un porco, una bestemmia, un rutto e una scoreggia (del resto fa tutto parte del pacco gara) arriviamo in cima alla durissima e incandescente (30° C) salita al bivacco in 3 ore e un quarto, ancora tutti interi, un pò stropicciati, ma contenti. Il panorama lascia senza parole e anche la carenza di ossigeno. Una bella sosta al ristoro, 2 bei bicchieri di Coca Cola e tante battute ci permettono di ripartire di slancio, fiduciosi... il peggio sembra andato. Invece giriamo il cosiddetto angolo e ci ritroviamo 2 bei nevai da attraversare in discesa. Il pensiero va ovviamente ai 5 sfigati della lunga che sto percorso lo faranno col buio... mah? Boh?! 4 passi sulla neve e siamo tutti col culo per terra, sulla infida superficie gelata. Così il Dobermann e Kenya decidono di optare per la frazione slittino e presto raggiungono gli altri sull'asciutto. La visione delle acque azzurre, parzialmente congelate, del lago Licony, ribattezzato dalla truppa LicoGLIOny, visto che non ci si arrivava mai più, è davvero meravigliosa.
Da qui, si scende a zig zag e il nostro prossimo obiettivo è Planaval ristoro del 21 km che dobbiamo raggiungere entro le 17.00. Si sale e si scende per un bel pezzo, ma il sentiero non è difficile e le gambe ancora vanno... ma Planaval non arriva mai e siamo un pò preoccupati. Il bollettino di guerra vede Luigio testa della corsa, Anto detta TIGRE e il Dobermann a seguire, il Geometra che accusa qualche problema gastro-intestinale e Kenya che chiude la fila.
Ore 16.00: arriviamo a Planaval e ci spiaggiamo al ristoro come le foche sulle coste della Terra del Fuoco. Inizia un cabaret di circa mezzora che anima anche i più morti dei partecipanti alla competizione... momenti indimenticabili, per i quali ringraziamo in particolare il ns. Kenya detto d'ora in avanti Quequo per il caratteristico contenitore con cui si abbevera. Anche dopo questo ristoro ripartiamo di slancio pieni d'entusiasmo e d'aria per l'acqua e la Coca gassata. Il peggio è andato: adesso si tratta solo di tagliare il traguardo di Morgex... cosa sarà mai???

Riprendiamo la salita verso Punta Fetita. Una ragazza che sta scendendo ci dice che in 20 minuti siamo su... ci incoraggia e noi siamo fiduciosi. Peccato che comincia a gocciolare... peccato che dopo un pò comincia a piovere a dirotto, peccato che siamo bagnati come i pit e adesso comincia pure a grandinare!!!
Attimi di panico... non tanto per la grandine, quanto per i fulmini impressionanti che si scaricano intorno a noi e i tuoni che rombano alla grande.
In cima alla salita, riusciamo a metterci il K-Way, ma siamo fradici e fa freddo... saranno 8°C... iniziamo a camminare esausti sotto il diluvio. Quequo si incazza e tirando fuori il kenyano che c'è in lui ci stacca. Noi avanziamo battendo i denti in modo incontrollabile. Io comincio a pensare che morirò assiderata. Sembra che spiova, ma poi riattacca a grandinare: c'è acqua dappertutto... sopra, sotto, nelle nostre scarpe... finalmente spiove e visto che anche la TIGRE batte i denti da romperseli decidiamo di cambiarci: santa maglietta tecnica asciutta e santa organizzazione che prevede il materiale obbligatorio!! Ad una deviazione vediamo che un trailer ha sbagliato strada e cerchiamo di richiamarlo nella giusta direzione... guardiamo più giù e vediamo che anche Quequo sta andando dalla parte sbagliata... allora ci agitiamo e sembra che finalmente ci abbiano visto. Il pensiero va subito a Casco d'Oro... quante volte si sarà già perso oggi??? Ma non c'è tempo, né voglia... riprendiamo a salire ancora infreddoliti e arriviamo ad un altro bivacco-ristoro: alpeggio di Les Ors. Qui la situazione è la seguente: Tigre, tutto bene, un pò infreddolita ma ancora pimpante. Dobermann, scodinzolante e felice di essere viva, dopo 2 bei bicchieri di tè caldo. Luigio, bestemmiante e con embolo psicotico in circolo. Geometra, provato e tremante. Quequo, non pervenuto. Poi arriva anche Quequo e tiriamo un sospiro di sollievo. Ma lui ed il geometra sono troppo stanchi e bagnati e decidono di non proseguire.
Alla Tigre, Luigio e al Dobermann invece basta uno sguardo per capire che il traguardo di Morgex è ormai una missione.
Ci si cambia anche i pantaloncini, si salutano i compagni che restano e si riparte (tra gli incoraggiamenti dei volontari del ristoro, grandi!!!) verso sta cazzo di punta Fetita.
Sul traverso che porta in cima, veniamo doppiati a velocità spaventosa da un uomo chiamato CAVALLO. Nel senso che di cognome fa veramente Cavallo ed è la testa della gara degli 87 km... più che cavallo... un treno ad alta velocità.
Dopo esserci cagati addosso sulle creste esposte che portano alla cima del Col Fetita (fetente!!!), finalmente inizia l'infernale ed interminabile discesa di circa 20 km verso CHARVAZ, LA SALLE e finalmente MORGEX. La discesa del trio delle meraviglie, è segnata, da sputi, rutti, bestemmie, vilipendio all'organizzazione, telefonate ad amici e parenti (durante le quali veniamo a sapere cosa è successo al resto della truppa) e altre amenità. Ringraziamo i pazienti amici del ristoro del borgo di CHARVAZ che hanno assistito divertiti ad uno dei nostri classici siparietti e ci hanno sfamato, e confermato che mancavano poco più di 8 km all'arrivo. La strada è ancora lunga, ma siamo in buona compagnia. Il peggio è passato e non è ancora scesa la sera. Le case di Morgex si avvicinano, la voce dello speaker è finalmente nell'aria, la Tigre taglia il traguardo e chiude il suo primo trail in 11.15.24 (un mito!! Inarrestabile), seguita dal Dobermann e da Luigio. Siamo stremati, le gambe sono durelle, ma la soddisfazione per averla portata a casa sta gara con i controcaxxi è immensa. Ci attende una bella doccia calda, un buon pasto e tanti racconti dei nostri compagni, nell'attesa che arrivino i mitici della gara lunga.
Cagate a parte... una bellissima esperienza condivisa con bellissime persone. Un gruppo che non è solo sportivo, ma fatto di amici che sanno esserti vicini sempre, anche se non sono lì con te.
Grazie a tutti.
Alla prossima
Il Doberman



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