5.7.11

RACCONTI LUT 2011...E ALTRE IMMAGINI...

Claudia e la sua prima ultra...un'altra donna mercuryus ultra:

Eccoci giunti a quello che sarà un memorabile appuntamento, per il quale sarò tacciata per sempre di pazzia.. fortunatamente non sono l'unica (anche se ciò mi consola solo in parte!!!).

Non mi sento pronta ad affrontare l’impresa (non ho mai percorso tutti questi km, nemmeno a distanza di gg ravvicinata), inoltre, stranamente, non provo un sentimento di ansia, motivo in più per ritenere valido il mio stato di “lucida follia”.

La settimana che precede l’evento è talmente carica d’impegni che non mi rimane tempo per rifletterci poi tanto sopra: arrivo infatti all’appuntamento ancora in “mise” da lavoro, mentre tutti sono abbigliati tecnicamente..la frescura ci accoglie nel palaghiaccio di Auronzo, adibito a centro accoglimento, smistamento, smarrimento.. Ritiriamo il pettorale e ci affolliamo per il pasta party.

Anche se nessuno osa ammetterlo, nell’aria si respira una concentrazione di adrenalina che quasi stordisce, comincio a fare spola tra la macchina e i fatiscenti bagni per il cambio, trascinandomi lo zaino/cammello appresso nella speranza di capire perché pesa così tanto..

I miei meravigliosi – e sicuramente SantiSubito per la pazienza elargita – compagni d’avventura, cominciano a scandagliare lo zainello per veder cosa eliminare d’ingombrante.. si comincia dalle m&m’s che destano un subitaneo interesse, si passa ad un assaggio del mio mistofruttasecca; dalle faccine compiaciute penso di aver fatto cosa buona e giusta.. mi vien bocciato all’istante kit di salviettine umidificate (pare la natura offra tutto il necessaire, la nota lenguadevacca, nello specifico caso, mi vien spiegato può esser utilizzata come cono bicchiere o come salviettina appunto!!). Disobbedisco in parte e ne nascondo alcune che mi renderanno più piacevoli i pip-stop nel bosco..i datteri sono in tema con lo zaino, non vi son grosse obbiezioni. Ai biscottiplasmon non rinuncio, nemmeno per una cospicua somma di denaro! no ai sali, li troverò strada facendo e riduco la scorta idrica di un pò, tanto fa un freddo becco e mi ristorerò giunta alla prima vetta.

Butto sommariamente nella sacca, che ritroverò a metà gara, ciò che potrebbe tornarmi utile. Mi metto il cuore in pace e penso che infondo ciò che conta sono le zampe e, quando cominciano a mancare, si ricorre alla volontà (la scorta è già da tempo predisposta)..

Alle foto di rito sotto il gonfiabile mi rendo conto di quanti siamo, ci troviamo a ridere insieme perchè c'è ancora qualcuno più buffo di noi.. invidiamo soprattutto una pila frontale come non ne ho mai viste, credo sia stata quella donna ad illuminare tutto un lato delle 3 cime arrivata in vetta!

La partenza e uno scalpitio misurato, l'andatura da subito costante rivela la profonda consapevolezza che accomuna tutti: 90 km sono tanti!! Lungo la strada capannelli di persone applaudono,incitano,scampanano,illuminano..sbucano come funghi da ogni angolo e mi chiedo se soffrano d'insonnia o sonnambulismo..ragazzi, è mezzanotte passata!!

Il fiume umano rallenta man mano che la salita procede, domando a Walter se ha tragurgitato nitroglicerina,penso che forse vuol arrivare al Rifugio Buosi prima che finisca la birra :)) mentre si sale in quota non posso fare a meno di guardare la stellata che illumina le spettrali pareti dolomitiche, un'atmosfera di religioso silenzio attribuisce alle stesse un aspetto di guglie,enormi cattedrali erette ad innalzare l'onnipotenza della Natura. Si rimane senza fiato un pó x lo spettacolo, ma soprattutto x l'impervia via!!

Al primo ristoro in quota, il teino bollente mitiga il freddo penetrante..cerco i guanti ma non basteranno, sono assiderata, riconosco a malapena Luana e mi chiedo solo dopo come può esser finita lì..Sergio, seduto in disparte, ha mal di testa, ma conosciamo tutti l’omo trail, il ragazzo ripiglia senza fiatare!

La prima discesa è impegnativa, mi sono ripromessa di non cadere più, infondo sono una bimba, non posso tornare a casa sempre piena di lividi ed escoriazioni!! Doso la velocità ed arrivo al lato opposto delle 3 cime, illuminato dai generatori di luce e mi fermo a guardare lo spettacolo, la sensazione di privilegio assoluto in quel momento raggiunge l’apoteosi.

Il Fisio e il Buosi sono già avanti, albeggia e i colori vividi e freddi lasciano spazio ad una deliziosa sensazione di appagamento per la vista (meno per le gambe!); Luca e Sergio li ritrovo insieme al pane e nutella e decido di “pedonarli” a distanza..al 45mo sto bene,finalmente VillaGregoriana: mi siedo a terra con la colazione che trovo nella sacca di ricambio: formaggio grana pane secco e coca-cola, mi schifo da sola e mangio con voracità e cupidigia pensando che la fame è ‘na brutta bestia! Ridiamo insieme osservandoci reciprocamente, un po’ attoniti e storditi con la consapevolezza che metà è fatta, ma il peggio deve ancora arrivare! Riesco a cambiarmi e rinfrescarmi prima di ripartire, mi sento un’altra

Da questo momento cominciano salite, scalate ed ancora arrampicate..ce la posso fare a farcela, ma un fastidioso crampo sta risalendo il polpaccio e il dolore si espande alla parte posteriore del ginocchio.

Mi ritrovo ad affrontare la gara in questa condizione, ma, come sempre accade nei momenti di difficoltà, mi sorprendono al rifugio S. Marco i mitici Luciano & Matteo con il loro delizioso ristoro d’altura. E’ un’emozione che contengo, pensando che ancora tanta fatica mi attende. Alla capanna degli Alpini c’è un’altra sorpresa inaspettata: sono riuscita a far camminare in montagna Loredana!! Il Brix mi osserva con la tipica espressione che vorrebbe dire “questa la me sciopa fra 2 metri”. Mi bendano stretto stretto il polpaccio, prendo coraggio e corro la discesa in compagnia di Luana e la sua bella famiglia arrivando fra le braccia della Sister Patty! Sembrano tutti ad un pique-nique: Ricky, il VicePres, Roberta, il cagnetto mi evita, forse puzzo di carogna! La sourella non se n’accorge e mi da una spintina verso la salita, le chiedo se si traveste e la finisce al posto mio, lo zaino/cammello mi ha dilaniato la schiena!

Arrivare in cima al Chiggiato è una prova estenuante e non vi nascondo che, una volta svalicato, ho cominciato senza ritegno a piangere e poi a ridere, ho temuto di venir rinchiusa in qualche jeep per esser riportata a valle legata con un camice di forza. Accetto il mio stato di vaneggiamento depressivo generato dalla stanchezza e dal dolore fisico e penso che Silvietta mi attende all’ultimo ristoro.

Mi pongo un obiettivo: devo accaparrarmi il giubbetto tecnico assegnato solo ai finisher. Parto con grinta ma mi trovo costantemente combattuta tra l’energia residua mixata alla volontà ed il dolore che m’impedisce di correre, anche in discesa.. accanto mi passa il mondo, uffi, tanta fatica spesa in salita per farmi superare in quella che dovrebbe esser la mia specialità: la ruzzolata dal pendio a rottadicollo!

Stagliata fra il verde del prato dell’ennesima salita riconosco statuaria Silvia, m’incoraggia insieme ai suoi cari amici, bello vedere tutti questi volti.

Rimarrei lì, c'è un interessante piattarello di formaggio, sono tutti carini e simpatici..mancano 15 km, cerco di fare un parallelismo con il nuoto traducendo il tutto in vasche, penso alla mia amica, mi manca e seguo l'irripetibile brontolio di un podista davanti a me alle prese con le immancabili salite, pare le ultime.. la sofferenza e lo sconforto per non riuscire a correre hanno la meglio anche nelle ultime discese! 2 angeli custodi, Tiziano e Giampaolo, mi si affiancano ed evitano - trattenendomi per la collottola - che finisca giù per il burrone..ritrovo il Brix, una spalla, un sorriso, sento che il valore dell'amicizia è qui espresso in modo assoluto: mi sento amata nonostante la pazzia e mi sento fortunata per questo! Non mi rendo ancora conto di quanto ho portato a termine, nemmeno dopo aver oltrepassato il traguardo mano nella mano con la sorellaPatty , mi rammarico per il magro risultato e finisco dritta, anzi distesa, dentro la tenda dei soccorsi. A distanza di qualche giorno (e di qualche dolore residuo) mi sento piantata con i piedi a questa Terra..sento che quello spaziotempo percorso mi ha rafforzata, tutto si è ridimensionato, anche i problemi quotidiani, chi l’avrebbe detto? Ho rinvenuto tanta forza dentro di me e ho una volta in più soppesato il valore dell’amicizia, quella vera che fa la differenza nella vita!

Tanti sono stati i pensieri che mi hanno accompagnata per ben 18 ore, ma uno in particolare non mi ha mai abbandonata: la vita è una continua sorpresa!

Ps: quanti ragazzi e ragazze splendidi ho conosciuto, il più originale il Panda che da Ascoli Piceno sicuramente ci legge, un grande!

Claudia


Stefano il SUPERFISIO ha scritto:

Come lo scorso anno, anche questa volta prima della partenza mi sento stranamente emozionato. stranamente perchè ormai sono "navigato" in questo tipo di gare, non ho ambizioni di classifica, parto sempre con il preciso intento di "godermele fino in fondo". Ma vuoi perchè sono tra le montagne di casa che mai avevo valutato in un'ottica così sportiva, vuoi perchè non ho ancora affrontato quest'anno così tanti km, vuoi perchè ho sempre paura che il sonno abbia il sopravvento, alla fine mi sento sempre "fuori posto", come se dovessi essere solo spettatore di una cosa che è per altri. Ma poi inizia il conto alla rovescia e l'avventura ha inizio, e tutte le perplessità se ne vanno lasciando il posto alla gioia di correre in mezzo a così tanta gente che condivide con me una passione, ascoltando gli incitamenti di molte persone che sicuramente saranno combattuti tra considerarci temerari o pazzi!

Fa fresco ma non freddo, ma cosa troveremo lassù? un gilet in più non pesa molto, perchè non metterlo nello zaino? e mai decisione fu più saggia! se ad Auronzo la temperatura è frizzante, salendo verso forcella lavaredo diventa decisamente fredda! Ma io sono uomo di montagna, il freddo mi piace, e infatti salgo come non mi sentivo da tanto, e in un batter d'occhio sono già al Locatelli! "Stefano ma 6 scemo? sai quanta strada hai?". la coscienza mi fa stare prudente, e allora con un po' più di calma si sale verso malga rin bianco. comincia a far chiaro, e il temuto sonno mi lascia in pace. alla malga c'è un meraviglioso ristoro, e molti altrettanto meravigliosi volontari che si stanno ibernando per stare li. la nutella è ghiacciata sui panini, e qui siamo poco più che 1800m...... ma quanto freddo faceva sulle tre cime?! un po' di tè e via, lago di Antorno, Misurina, malga maraja (quant'è bello il monte Cristallo all'alba?)e la bella e divertente picchiata verso la villa Gregoriana, discesa finale della lut di 2 anni fa. le gambe ancora vanno, ma come sempre è il mio stomaco che fa i capricci, e i 25 minuti impiegati per mangiare un paninetto col crudo me lo ricordano. ma porto pazienza, l'ascesa per forcella grande è lunga. mi sembra di essere in giro da una vita, ma sono solo le 7 di mattina! Il Sorapiss accompagna la mia "scalata", e lo spettacolo della forcella è proprio come lo ricordavo, grandioso! mi fermo ad ammirare (mica devo vincere io!) e poi giù al san marco, dove, inossidabili, trovo i primi compagni arancioneri, onnipresenti, che mi incoraggiano e mi rifocillano. quindi si riparte. per fortuna la forcella piccola lo è anche di nome, perchè i capricci del mio stomaco cominciano a darmi noia, e non riesco spingere come vorrei (cacchio, ma oggi le gambe mi girano vereamente bene!).

Una veloce picchiata verso la capanna degli alpini, una faticosa pasta (che dura mandare giù 4 "subiotti"!) e poi via! Arrivo all'imbocco dell'ultimo dente della giornata....e trovo di nuovo i rincuoranti colori del mercuryus che mi (ci) aspettano. ma come fate ad essere dappertutto?! e finalmente trovo pure un po' di acqua gasata....vi adoro!!!

Le gambe ancora vanno, salgo al chiggiato in meno di un'ora......ma qui il mio stomaco non ne può più, e arrivare fino al baion è stata una vera penitenza. un'ora passata a guardare l'orologio (anche il panorama è quello che è!), e finalmente sento delle voci. un manipolo di amici mi accoglie, mi rincuora. Mi danno delle patate lesse, mi sistemo un po', e dopo un po' mi sento bene. Passo davanti il Ciareido, dove il 28 luglio di 10 anni fa avevo organizzato il pranzo del mio matrimonio, e su quel bel ricordo mi tuffo a capofitto verso Auronzo. Vado giù a tutta, le gambe continuano a girare, che bella sensazione! Al lago trovo altri amici, perfino il mio prof di ginnastica delle superiori, e con calma affronto l'ultima salita, che conosco bene. cammino fino alla strada, ultimi metri rigorosamente di corsa, pronto a salutare mia moglie............che non c'è! sono solo le 15.48, e le avevo detto che sarei arrivato dalle 17.30 in avanti!!!!! taglio il traguardo, mi entusiasmo per quella che per me e per le mie possibilità è stata una splendida gara, mai avrei pensato di stare così poco, chiamo mia moglie e le dico che sono già arrivato......... "ma come?" dice lei..... "ma non potevi andare più piano che sarei arrivata in tempo...?".......

ciao e grazie mille a tutti

stefano


Il mitico REJO ha scritto:

Bè cosa dire, è da un anno che volevo questa gara, volevo fare una roba che lasciasse il segno e mi è venuto subito in mente la LUT. I racconti fatti sulla gara dai miei compagni esprimevano tutta la durezza ele difficoltà che avrei incontrato a farla.
Quante gare fatte, alcune andate a puttane per la mia superficialità ma che mi sono state di grande aiuto per il grande giorno, per non parlare degli allenamenti massacranti affrontati spesso in solitaria sul "mio" Pizzoc.
Il giorno prima in maniera accurata mi accerto che ci sia tutto, controllato la presenza dei miei plantari dei guanti con gli scalda mani, l'MP3, gli aminoacidi (che al 53esimo mi sono stati sequestrati dal Pres…non tutti ma almeno 90…qualche grammo in meno sulle spalle) e i 6 etti di grana ...bè c'è tutto...adesso posso partire. Finalmente il grande giorno, passato in tutta tranquillità fino all'arrivo ad Auronzo. Lì al palazzetto si poteva vedere la tensione che c'era su ognuno di noi manifestata in maniera diversa, con battute, risate, prese in giro tutto per sdrammatizzare...foto di gruppo....e via si parte.
LE EMOZIONI...LE EMOZIONI....giuro alla partenza ero emozionato al punto giusto ma man mano che mi avvicinavo alle Tre cime di Lavaredo il freddo e il forte vento incominciavano a farsi sentire....le mani non riuscivo più a muoverle facendomi imprecare come un demonio e lì ho pensato"ADESSO ENTRO NELLA JEEP DEL SOCCORSO ALPINO E MI RITIRO", invece incominciata la discesa un pò alitandomi sulle mani un pò gli scalda mani incominciavano a fare il loro effetto la situazione si è normalizzata ma erano ormai le 4 e 30,e mi son detto"MARCO... CHE NOTTATA DI MERDA!" e da quel momento è iniziata la gara dalle mille emozioni corsa e sopratutto camminata senza mai mollare, e di occasioni per poterlo fare ce ne erano in abbondanza che si possono trovare nei 5300 mt di dislivello. Arrivato al 53esimo ho visto là i miei amici che mi hanno rincuorato, incitato e sopratutto sfamato (buonissimo il kit kat con la pastiglia di enervit) sparate alcune boiate riparto con una carica incredibile affrontando la forcella piccola alla grande, arrivato sul Chiggiato non sapevo cosa mi spettasse....CHE BOMBA....I 3KM con 800 mt di dislivello possono rendere l'idea, arrivato sul Baion un altra faccia a me cara...Silvia...che dopo avermi sfamato mi dice "vai che ci sono solo 11km di discesa", la discesa piu dura della mia vita, ma alla fine quando vedo i miei amici Sergio e Oscar mi son detto "cazzo Marco ce l'hai fatta".
Se ho fatto una cosa del genere è sopratutto a tutti voi che mi avete sempre stimolato, incitato e soprattutto avete creduto in me… grazie ancora
ALLA PROSSIMA


FRANZISCUS e il suo ritiro sfortunato:

In questa corsa ho avuto qualche piccolo guaio fisico di troppo: dopo 4 km ho cominciato con l’anca sinistra, poi sul tratto asfaltato la bandelletta ileo tibiale destra mi dava un po’ di noia. La prima salita fatta con calma e molta sonno, ma la discesa da forcella Lavaredo è stata una sofferenza con un chiodo piantato sul ginocchio. Da malga rin bianco hanno cominciato a farmi male i flessori del piede col retinacolo infiammato che si faceva sentire ad ogni passo. Comunque tutte cose già sperimentate e quindi avevo la situazione sotto controllo. Mi sono goduto l’alba e il primo sole sulla dolomia con una “passeggiata” fino a Palus. Continuare avrebbe significato farsi male sul serio e ho preferito prendermi il sole ad Auronzo. Dopo l’ecomaratona dell’alpago speravo meglio, ma quest’anno ho veramente poco allenamento sulle gambe ( il nuovo kinesis mi ha impegnato molto ) e per fortuna, un po’ più di sale in zucca rispetto all’anno scorso ,dove pur di arrivare alla fine ho pagato caro sia l’abbots che la lut. È era che pensi a sfide diverse…

Alla prossima.

Franco.

FOTO DI REPERTORIO ALL'ECOMARATONA DELL'ALPAGO

Ed altre simpatiche foto
IL SEGNALE CHE ANCHE QUI C'E' L'ASSISTENZA MERCURYUS...
L'ASSISTENZA AL RIFUGIO SAN MARCO KM 55 DEL PRES E MATTEO, ALLA CAPANNA ALPINA DI FLAVIA, VICE PRES, PATTY, AL RIFUGIO BAION DI SILVIA...
REJO CON IL BICCHIERE DI HELLO KITTY...
WALTER SI DISSETA CON UN PO DI COCA...ALLE 9 DI MATTINA...
E POI MATTEO GIUSTO PER SDRAMATIZZARE LA FATICA...
E ANCHE CON SERGIO E LUCA...

DOPO IL 55KM...LA FORCELLA PICCOLA ACCANTO ALL'ANTELAO...

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