14.7.11

GRAN TRAIL VALDIGNE 2011, RACCONTO BY PRES...

Per il terzo anno consecutivo ci siamo ritrovati ad affrontare il GRAN TRAIL VALDIGNE, il trail nella Valle Italiana del Monte Bianco. Mi sento legato in maniera particolare a questa regione, molti sono i ricordi dei due anni precedenti nel 2009 con Alberto e nel 2010 con il Cesco, sempre accompagnato dalla mia Ilary. Il mitico Maurizio ci aspetta tutti all’HOTEL WALSER praticamente in centro a Courmayeur ai piedi del Monte Bianco. Qui la montagna è diversa dalle dolomiti, è tutto più grande dalle valli, alle cime, ai fiumi e come dice Sergio almeno una volta all’anno bisogna calpestare i sentieri della VALLE D’AOSTA, qui è tutto più difficile soprattutto mentalmente.

Mi sono iscritto da solo alla 100km che conta di ben 5300mt di dislivello positivo, forse una pazzia o forse solo la voglia di fare qualcosa di più particolare in solitaria.


La forza di tutti noi del Mercuryus è il gruppo, il coinvolgimento, la partecipazione e la coesione che si sente nelle gare. Ma questa volta devo fare tutto da solo.


Lo zaino è dotato di tutto cibo, acqua e soprattutto vestiario. Le previsioni dicono caldo soprattutto nella prima parte e dalla serata forti temporali quindi maglia tecnica invernale, guanti, e giacca impermeabile. Beh insomma anche sta volta lo zaino non scherza.


Tutti i mercuryni della 55km mi danno la loro “benedizione” e alle ore 8 la mitica partenza nella storica piazza di MORGEX.


5 sono i colli da salire, 4 sopra i 2500mt. L’altimetria è un dente di sega da prendere paura…ma pensiamo una cosa alla volta, spezzare il percorso a obiettivi fino ad arrivare alla fine! La condizione si dimostra subito buona peccato per questa maledetto raffreddore! Mi sono promesso di correre fin dove le pendenza lo permettono e così è dall’inizio di questa mia grandiosa avventura. Tutte le salite sono lunghe e dure soprattutto oltre i 2300mt, la fatica oltre questo limite diventa doppia.


Tanta deve essere la pazienza per superare questi limiti naturali ed anche un pizzico di incoscienza in quei passaggi a me pericolosi: il traverso su prato verticale dopo PUNTA FETITA superato grazie l’aggrapparmi delle mani sull’erba che funge da parete, la discesa su cascata prima di arrivare e PLANAVAL e quella di LICONY. La salita lunghissima del COL ARP mitigata poi dall’incontro con Ilary, Anto e Maurjno al ristoro di YOULAZ che a gran voce mi incitano come se fossi in fuga al Tour de France e i mitici passaggi su scalette e corde di acciaio sotto il violento temporale in prossimità del il rifugio DEFEYES. Qui il punto paesaggistico più bello: la salita inizia dopo il ristoro di La Thuile dopo 65km, si presenta subito dritta, a gradoni come S. AUGUSTA di Vittorio Veneto ma lunga ben quasi 6km; cascate di acqua scendono dalle montagne, rocce lisce da doversi aggrappare per superarle, laghetti naturali e una vista sul Bianco grandiosa!! Peccato per il temporale che mi ha praticamente investito: i fulmini cadono vicini, il vento freddo soffia forte e la pioggia cade intensa!! Ma chi se ne frega, se fossi in Pizzoc avrei già un sacco di timori...ma qui si deve andare avanti. La salita al COL CROCE diventa un calvario, la stanchezza è tanta…più che altro l’errore commesso di non aver mangiato nulla per più di un’ora, questo errore non bisogna mai commetterlo! Nelle lunghe distanze è il carburante che ti permette di andare avanti.

La discesa finale è un continuo cercare l’appoggio migliore: il buio, il bosco fitto e l’essere solo rende difficile anche trovare il sentiero migliore. Il passaggio all’ostello d’Arpy dichiara che è quasi finita. Guardo la luna e il temporale da lontano…anche questa avventura è praticamente fatta. Mancano ancora 8km, sto bene e percorro questa ultima distanza con grande tranquillità. Ad aspettare il mio arrivo alle ore 01.38 gli indomabili e spettacolari atleti del Mercuryus: Ilary, Anto, Zando e Maurjno.

Sono davvero felice di aver portato a termine questa ennesima avventura, la seconda 100 di quest’anno...ora andiamo a caccia della terza...

Tante sono state le emozioni di questo trail, tante sono state le difficoltà e le fatiche sopportate, daltronde chi corre i trail e le lunghe distanze sa cosa va incontro.

Alla prossima avventura in vostra compagnia


ECCO LA PIAZZA DELLA PARTENZA A MORGEX...




IL PRES SUBITO SPAVALDO...




E L'ARRIVO A GAMBE LEVATE DEL PRES...

RACCONTO DO LOUIS…EL BRASIL: l' idea di partecipare al Grand Trail Valdigne 2011 e' nata una sera di dicembre dello scorso anno.
Proprio così. Infatti a tutti i partecipanti a questo bellissimo Trail viene spedito a casa un dvd, con le più belle immagini, ed io avendovi partecipato nell' edizione 2010 ho potuto godere di questo "privilegio". Dopo aver estratto il dvd dalla confezione lo inserisco nel lettore e già dalle prime immagini sembra di assistere a un dvd del Gruppo Mercuryus, infatti siamo presenti in massa su moltissime riprese. Finalmente parte il filmato dei 47 km, quello a cui ho partecipato, mi ritornano alla mente molti ricordi di quella bellissima giornata vissuta intensamente e in buona compagnia. Non mi trattengo, prendo il telefono e chiamo Alby, gli dico cosa sto' guardando e subito aggiungo, "No vede l'ora che rive lujo par rifarlo". Ed eccoci qua', luglio e' arrivato, e anche la fatidica data di sabato 9. La sveglia suona alle 6:00, infatti anche se la nostra partenza e' prevista per le 9:00, dobbiamo essere a Morgex per le 7:30 perchè alle 8:00 parte la gara dei 100 km e dobbiamo accompagnare e dare la giusta carica al press. Luciano che deve affrontare questa sua ennesima ULTRA sfida. Sono le 8:00, la gara dei 100 km inizia, salutiamo il press. che ricambia il saluto con la mano passandoci davanti con l'immancabile sorriso, Semplicemente Un GRANDE! Noi di km ne abbiamo "solo" 55 da fare e il nostro dislivello e' di quasi 3700 metri suddiviso in 3 colli! Per stemperare la tensione facciamo alcune foto, spariamo un po' di stupidate, anche se quelle le spariamo a prescindere... Le 9 arrivano velocemente....si parte!! L' inconfondibile colonna sonora del GTV echeggia nell' aria, e come se non bastasse aumenta ancor di più l'emozione di essere presente e vivere in prima persona questo spettacolo. Piccolo giro del paese di Morgex (950m), gente festante che ci applaude e subito si comincia a salire verso il Bivacco Pascal (2950m), già, avete letto bene, in 9 km ci si "alza" di 2000m ! Praticamente la scaeta dee pite solche che pi longa! Oscar, Alby e Luca partono subito a tutta, già dopo 20' faccio fatica a vederli nei tornanti la davanti. Dopo circa un' ora arrivo alla baita "coi gerani fora" , e' l' ultimo posto per prendere dell' acqua prima della vetta. Aspetto 3-4 minuti gli altri, (le ragazze, Sergio che oggi farà il reporter, Zando e Kenia). Mi sto' raffreddando, decido allora di continuare da solo, penso che l’aspetterò in cima. Il sentiero si inerpica, sale senza dare pause, mi guardo in giro vedo i buchi nella terra fatti dalle marmotte, ma di marmotte neanche l'ombra, guardo verso valle e vedo Morgex che si fa' sempre piu' piccolo,la temperatura e' ideale, guardo il termometro che segna 13-14°C, sto' benone, tutti gli allenamenti fatti stando dando i loro frutti. Comincio ad avere tantissimi pensieri che mi affollano la mente, incredibilmente tutti al positivo. Mi sento davvero fortunato a poter partecipare a competizioni così, penso alla mia bella famiglia a casa, a cosa staranno facendo le bimbe e a chi mi ha permesso nel vero senso della parola di essere qua, ossia mia mamma e ....mio papa'....,quando faccio questo pensiero alzo lo sguardo al cielo, mi si chiude lo stomaco e inizio a piangere da solo... Continuo a salire, sono a quota 2500, sento i battiti del cuore, l' altitudine comincia a farsi sentire, vedo chiaramente i frangivalanga, o croci e penso che ormai e' fatta. Ed infatti in meno di 2:50 sono in cima , (l'anno scorso ci avevo messo 3:20), non male, e il bello e' che non sono neanche stanco. Sono al Bivacco, mangio una barretta e bevo 2-3 bicchieri di coca. Mentre aspetto gli altri guardo il panorama, anche se quest' anno ci sono delle nuvole che fanno si che il monte Bianco non si veda perfettamente. Sono passati ormai 20-25 minuti,comincio ad aver freddo, non vedo maglie arancioni all' orizzonte. Decido di ripartire, ma un po' mi dispiace, quest' anno quindi niente gruppo vacanze...La discesa e' subito ripida, per fortuna quest' anno c'e' meno neve, arrivo in un baleno al lago Licony, splendido, quà a differenza dell'anno scorso ci mandano a sinistra in direzione Courmayeur. Quà oltre che ripida la discesa diventa anche tecnica, ed e' un casino per me che sono imbranato....Decido per un istante di lasciare il sentiero con le pietre e metto le scarpe sull' eeeerbaaaaa.....che mona!!!!In una frazione di secondo sono col culo per terra, sembra di essere sul ghiaccio. Ritorno sul sentiero, che le mejo. Vengo passato dai primi 3 della gara lunga....che fenomeni, come cacchio fanno a scendere così! Boh ! Io sono al 15° km e loro ne hanno già fatti 35 con solo un'ora in più! Arrivo così dopo 10 km di discesa a Courmayeur,(1200m), ad attendermi c'e' un gran ristoro. Mangio 3 panini con la bresaola e la fontina, una banana, e della cioccolata fondente, purtroppo però hanno finito la coca. Parlo per alcuni minuti con il proprietario del nostro albergo che e' l che assiste alla gara, mi fa' i complimenti dicendomi varie volte che sembra che devo ancora cominciare a correre. Gli dico di non esagerare. Mi dice che la prossima salita e' lunga (10 km), ma non e' dura come la prima. Ho capito dopo che era in giornata di raccontar balle! Lo ringrazio, lo saluto e riparto. Dopo avere passato il centro di Courmayeur attraversiamo la statale e ci dirigiamo verso il sentiero. Quest' ultimo comincia subito ripido, mi dico che sara' così solo all' inizio. Continua senza dar respiro anche questo per parecchio, a quel punto mi cominciano a venire dei dubbi sul significato di "salita lunga ma non dura", arrivo ad un allevamento di cavalli a circa 2000 m, vorrei prenderne uno in prestito, continuo, passo un ragazzo che e' in crisi nera, infatti mi dice di non farcela piu', si siede e comincia a mangiare un panino che aveva nello zaino. Lo saluto, gli faccio gli auguri e continuo. Il sentiero lascia spazio a una strada poderale, sento fischiare dietro di me...E' Sergio, il nostro uomo trail, solo 7 gg fa' ha partecipato alla LUT, lo saluto, chiedo notizie degli altri. Abbiamo una sete ciciona tutti e due e le borracce sono quasi vuote. Non riesco a tenere il ritmo di Sergio, così lo lascio andare. Per fortuna c'e' un ruscello, mi fermo a riempire la borraccia , e con me si ferma anche una ragazza di Biella. Continuiamo a salire assieme, e scambiamo alcune parole su quei gran figli di put...a di Aiazzone. Vedo ancora Sergio davanti in lontananza. Continuiamo a salire su per questa cacchio di valle che sembra non finire piu'....Sento il rumore di campanacci in distanza, alzo gli occhi e vedo dove dobbiamo arrivare. Me vien mal! Noooo mi dico, fin lassu'? La ragazza di Biella impreca, mi chiede a che altezza siamo, guardo il Garmin e leggo 2270. Ancora 330 m di dislivello ! Finalmente sono in cima, ci incitano, solo negli ultimi 7-800 m ci siamo alzati di piu' di 300m di dislivello , siamo ai 2600m del Col d' Arp. Faccio due conti 2000m + 1400m = 3400m, mancano ancora solo 300 m di dislivello, il problema e' che sono solo al 30° km e ne mancano ancora 25 ! Non importa mi dico, na roba aea volta....calma Louis. Un tipo mi chiede :- te' o acqua? , rispondo "se le caldo dame te'". Mi siedo su una sedia in plastica in cima alla forcella sorseggiando quel fantasticisssimo the'. Il The' delle 5 di pomeriggio! Il the' non e' un grande rito solo per gli inglesi..... Sto' ammirando un panorama a dir poco mozzafiato. Mi sono ricaricato. Comincio la discesa, questa e' facile,non e' tecnica, arrivo a un ristoro dopo 4 km, bevo qualcosa e proseguo verso la Thuille. Dopo un po' di strada in asfalto dove praticamente sorpasso una decina di trailers, "se vede che son abitua' sul sfalto", ammiro delle casere in legno e pietra costruite su punti splendidi a precipizio sul torrente. Una figata a dir poco. Arrivo nello splendido paesino di la Thuille che sono le 18. Telefono a casa, faccio due chiacchiere con mia figlia che mi incita a ripartire altrimenti secondo lei se mi fermo tanto a mangiare i miei amici mi scappano e mi lasciano lì da solo. Mangio una fantastica minestra e altri 2 panini con la bresaola. Saluto uno della 100, gli faccio l' in bocca al lupo e riparto. Dopo un tratto sul prato, ricomincia il sentiero, tira un' aria quasi freddina in senso contrario,per la strada ci danno indicazioni del cavolo, tipo "mancara' ancora 200 metri de saita", dopo 300 metri un altro ti dice ancora 500 e così¬ via. Giungo finalmente all' ultima discesa, mancheranno piu' o meno 4 km e siamo ancora a 1500m e dobbiamo arrivare a MOrgex che e' a 950m. Sotto al bosco la discesa ora si fa' più ripida, penso che ormai e' fatta, sono in compagnia di altri 2 trailers, ad un certo punto veniamo passati da un trailer che va' al doppio della nostra velocità. Uno dei miei compagni di avventura dice che e' il 1° della 100 km ! Non ci credo, lascio gli altri e lo vado a riprendere, lo supero, gli guardo il pettorale.....E' di colore ROSSO ! E' veramente il primo della 100! Gli faccio i complimenti e mi ripropongo di scortarlo all' arrivo. Tutti giustamente lo applaudono, esce gente da tutte le parti, quelli che sono distratti vengono chiamati dagli altri spettatori indicandoci-indicandolo, stiamo correndo fra i 4' e i 4:20 al km, ne manca ancora 1 di km all' arrivo, passiamo nel tendone del pasta party, gente che urla BRAVI !!!, altri ALE'- ALE' dai che e' fatta!!!. Mi vengono i brividi. Arriviamo sul rettilineo finale che sono le 20:00, gli rifaccio i complimenti e lo lascio tagliare da solo come merita lo striscione del traguardo. BRAVO !!! Io sicuramente non potrò mai vincere una gara così, ma vi assicuro che le emozioni e le sensazioni che ho provato in questo trail sono state autentiche e simili a quelle sue. Dopo il traguardo ritrovo Sergio e Oscar, ci salutiamo e ci diamo il 5. Sergio era 1 ora che era arrivato mentre Oscar ha chiuso in 28° posizione assoluta. Aveva ragione Sergio.....Oscar le la to' gara, e co questo ho dita tut ! Se sono riuscito a portare a termine anche questa fatica devo ringraziare in primo luogo tutti voi amici del gruppo perchè in vostra compagnia mi diverto sempre, e con la vostra simpatia e il vostro buonumore fate sembrare semplici anche le corse difficili dando coraggio e supportando chi all' occorrenza ne ha più bisogno. Devo inoltre ringraziare mia moglie e mia suocera che facendo gran parte del lavoro in casa,(anche quello mio) mi hanno permesso di allenarmi con continuità in questo ultimo mese, visto che a fine maggio sono diventato papà per la seconda volta, e le ho dovute lasciare spesso a casa da sole per poter effettuare tutti gli allenamenti lunghi del caso. Un Ciao alla prox avventura, scusate se mi sono dilungato troppo, Louis.


ECCO LA SALITA AL COL ARP









E LA DISCESA...



Nessun commento: