24.9.13

DOLOMITI TRAIL



Quattro giorni di vacanza a Ferragosto, voglia di passarli in montagna a percorrere assieme sentieri  sconosciuti, veniamo a conoscenza di un ultra-Trail con partenza libera che si snoda tra il Carso, il Comelico ed Auronzo, e allora...Why not?
Il Percorso dovrebbe essere in parte segnato, ma per non rischiare sorprese Silvia pensa a studiare per bene le cartine Tabacco che ci accompagneranno nella nostra avventura, mentre io, l'uomo tecnologico, carico la traccia sul mio nuovo giocattolo Garmin.
Dovremmo passar tre notti in rifugio e per poter coprire più di 40km ed oltre 2000m D+ al giorno è fondamentale ridurre lo zaino al minimo indispensabile, non riusciamo comunque nonostante gli sforzi a scendere sotto i 3,5 kg, naturalmente senz'acqua, che vorrà dire un altro kiletto in più.
Partiamo da casa il giorno di Ferragosto molto presto (esodo intelligente) e ci dirigiamo ad Auronzo di Cadore per ritirare il nostro back-pack, che consiste oltre ad alcuni gadgets, in una collanina che andrà composta con 7 perle che troveremo nei vari checkpoint lungo il percorso.
Riusciamo a partire verso le 7:30 dall'Agriturismo ai Lares poco prima del passo S.Antonio, fiduciosi di ritrovarlo alla fine del nostro viaggio di 160km e quasi 8000m D+.
La prima tappa, sulla carta, pur essendo la più lunga è anche la più corribile, si snoda dal Comelico passando per il bellissimo paese di Danta, scendendo a Santo Stefano di Cadore, risalendo al Passo Digola per arrivare al nostro primo checkpoint di Sappada, dove infiliamo la prima perla e ci rifocilliamo. Si prosegue quindi per Casera Tuglia, Forni Avoltri, Collina, Staipo da Canobio, dove inizia una bella salitona che ci porterà al Rifugio Lambertenghi. In tutto oltre 11 ore per coprire 55km e 2600D+, una bella impresa, soprattutto per Silvia che dopo oltre un anno di fermo-corsa si sciroppa il suo personal- long-trail.
La stanchezza si fa sentire in modi diversi, Silvia fa fatica a nutrirsi mentre io approfitto facendo una cena quasi doppia con due birre medie e grappa finale, naturalmente.
La seconda tappa, almeno sulla carta dovrebbe essere la più facile, circa 43km e 2000D+, ma, causa il terreno e forse la stanchezza accumulata il giorno prima, si rivelerà la più dura. Siamo al confine con l'Austria e i paesaggi che incontriamo sono veramente da sogno. Il percorso si snoda sulla cosiddetta "Traversata Carnica" fino al rifugio Calvi (altro checkpoint con perla) , da questo scendiamo alla sorgente del Piave per poi raggiungere la Val Visdende e percorrere la strada delle Malghe, fino al nostro punto di arrivo, checkpoint e soprattutto...cena!!! La Malga Dignas si rivela un vero paradiso, siamo accolti dal sorridente Giovanni che, assieme alla sua famiglia, letteralmente ci coccola, la cena è strepitosa e questa volta anche Silvia la fa completa, anche di grappa finale, che qui risulta particolarmente abbondante, una serata veramente da ricordare ed un posto dove ritornare.      
Affrontiamo la terza tappa con nuovo spirito, ed i primi km volano velocemente, qualche difficoltà di orientamento l'abbiamo in prossimità della forcella Zovo, il gps indica un percorso mentre la cartina un'altro, ci fidiamo di quest'ultima e scopriremo in seguito di aver allungato la strada con l'aggiunta di un po' di dislivello, che non fa mai male.
L'arrivo al Monte Zovo è benedetto da un totem contenente l'ennesima perla da raccogliere, procediamo quindi per il prossimo checkpoint della Malga Rinfreddo. Ci arriviamo dopo un'estenuante salita e prima l'incontro a Casammazagno con Michele l'organizzatore di questo singolare evento, che dal terrazzo di casa sua ci riconosce e si presenta, descrivendoci il prossimo percorso.
Come dicevo arriviamo alla Malga Rinfreddo verso le 16:30, stanchi, ma accolti dal sorriso e dai biscotti della mitica Olga, siamo quasi dispiaciuti di lasciarla dopo una buona mezz'oretta e una ottima Radler, ma il Rifugio Nemes e la salita al Berti ci aspettano ed ormai fa buio presto.
Dal Passo Monte Croce Comelico per arrivare alla nostra fine tappa ci sono pochi km ma quasi 700m di dislivello, si fanno sentire tutti nell'ultimo pezzo che in parte è su cengia esposta ed in parte su canalone attrezzato. Taci che avevamo avvisato il gestore Bruno del nostro arrivo verso le 20, la cuoca ci aspetta anche dopo la doccia e siamo naturalmente gli ultimi a cenare.
Abbiamo le brande vicino alle finestre e l'alba sul Popera ci sveglia delicatamente, regalandoci il preludio alla nostra ultima giornata di avventura.
Ce la prendiamo con calma, quasi a volerci gustare questi ultimi km e a ritardare il rientro alla normalità della vita quotidiana.
Riusciamo anche a perderci e naturalmente a fare un po' di km e dislivello in più, grazie alle piste da sci di Padola che hanno cancellato un sentiero, ma ormai l'arrivo  è vicino, un bacio ed un abbraccio è il premio più bello che ci concediamo, ma anche la birra offerta da Luigi dell'agriturismo Dignas non ci da fastidio.
Raccogliamo l'ultima perla ed andiamo ad Auronzo dove ritiriamo il nostro meritato trofeo finisher Silver della Dolomiti Trail, una bella soddisfazione!
In questi tre giorni ci siamo riempiti gli occhi ed il cuore di bellezza ed emozioni e ci hanno accompagnato lungo il percorso l'accoglienza ed il sorriso di tante nuove persone conosciute, un grazie speciale va a tutte loro, sperando di incontrarle nuovamente.  

Silvia e Lele+ 





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