13.4.11

TRAVERSATA DEI COLLI EUGANEI 10 APRILE 2011

L'IMMANCABILE FOTO DI GRUPPO CON QUALCHE FACCIA NUOVA...
ALLA PARTENZA SCENE PERICOLOSE...
...TUTTO SOTTO CONTROLLO...MA SIAMO SOLO ALL'INIZIO
...I SUPPORTERS INTANTO SONO GIA' ACCAMPATI E PRONTI A INCITARE...
...ECCO LA PRIMA MERCURYUS...CLAUDIA...UN ONORE VEDERLA PER LA SUA PRIMA UFFICIALE...E CHE PRIMA 21KM DAVVERO TOSTISSIMI...BRAVISSIMA...
...E CHE DIRE DEL GIOVANE FABIO...STA SEGUENDO LE ORME DEL PAPA' DANIELE E DELLA MAMMA EMMA...21KM ANCHE PER LUI DI DIVERTIMENTO...
ED ECCO SPUNTARE IL PRIMO SUPER TRAILER...IL PAUAR COME E' STATO DEFINITO...E CI HA LASCIATO ANCHE UN SUO RACCONTO...A VOI LA LETTURA:

Eccomi al primo trail dell’anno 2011: la Traversata dei Colli Euganei.

Camminate lunghe in montagna ,bi-giornalieri, bi-fine settimanali con bi-ripetute in salita PAUAR (nda fonema venesian del più conosciuto grafema inglese POWER) hanno caratterizzato la mia collezione di uscite inverno- primavera 2010/2011.

Sono partito il sabato con il Maestro, the Pink Trattor e I-nain direzione Rocca “Overlook” Pendice Hotel di Teolo. Questo albergo,infatti, nulla ha da invidiare a quello più famoso custodito gelosamente da Jack “Nicholson” Torrance. Dagli ascensori alla tappezzeria ,tutto lascia presagire al possibile incontro notturno o con delle gemelline ninfomani trucidate o con un bambino rompipalle a zonzo per i corridoi con il suo triciclo di feci.

L’albergo ci offre solo il posto letto in loculo, affrescato con tappezzeria ottocentesca, e colazione a buffet. L’istinto di sopravvivenza ci porta quindi alla ricerca della cena. Finiamo in un Osteria a menù fisso: antipasto, 2 primi, 5 tipi si secondo alla griglia, insalata, patate fritte , cipolla e fagioli, formaggio ,dolce, caffè e sgroppino. Il tutto per la modica cifra da 17 euro ma con apporto calorico troppo pantagruelico per una sera antecedente una gara stessa. Soddisfatti dal sellisternio, rientriamo in albergo e “A NANNA!” Al solito la mia sveglia biologica suona alle 4:30. Faccio colazione in camera con la sbobba che ho avuto cura di portarmi da casa: farina avena, cacao magro, nocciole, mandorle, semi di sesamo e di girasole, uvetta, marmellata e dulcis in fundo ricotta. L'aspetto molto emetico è un misto tra coppa bianca e pupù di un neonato. Svuotatomi interiormente dal peso dei peccati serali, cerco di tornare a dormire, ma non riesco. Fa niente.

Ore 6:30 colazione ufficiale. Nella hall, Mr. Grady ci indirizza al tavolo. Stranamente nella sala ristorante troviamo un sacco di trailer (ndr non sono film in prossima uscita). Ci chiediamo che cosa ci facessero lì loro così come noi stessi.

Si parte per Villa di Teolo dove alle 8:00 cominceranno le danze. Poco prima della partenza saluto, Bad, Dino Fruttino, El Bortol, I-Nain, Mercurini alla riscossa e Pink Trattor (nda in ordine alfabetico per evitare diatribe) e vado a raccogliere gli ultimi consigli del Maestro: “Prendila con calma e alimentati bene “ (nda quest ultimo consiglio l ha voluto dare solo a me…)

Al soave suono delle campane, si parte. Le gambe stanno bene, girano e lo vedo sulle prime salite che mettono già al passo alcuni partecipanti. Ogni 40 min ci scappa un fruttino al mirtillo e/o albicocca e gli arti inferiori ringraziano del carburante. Ai ristori mi fermo a bere parecchia H20 evitando con cura sali e/ o minerali per non incorrere in un aumento del potassio nel sangue il cui effetto indesiderato già sperimentai all’edizione 2009 della Camignada (nda cagarme in prossimità dell' addoss ) Superata metà gara mi aspetto la crisi ma questa non arriva. “PA...gnam gnam....U...gnam gnam....AR!”, con un fruttino impastato nel palato bofonchio tra me e me. Tutto procede per il meglio. Cerco di non farmi prendere dalla foga di chi mi supera in salita e di chi in discesa. Vedendo tanta cattiveria nei miei confronti, mi chiedo:” Siamo appena al 25 km e c’è chi tira le discese in iperventilazione!??!”. “ Bravi”, penso tra me e me , “ Sono dei trailer rodati”. Talmente rodati che di lì a pochi kilometri comincio a raccoglierli con la leccarda.La strada continua tra sali e scendi. Ormai sono solo; continuo ad andare avanti...avanti...avanti…

Arrivato al ristoro del 31 km chiedo chi fosse a condurre. “L’è un da Pordenon, el pesarà trenta kili bagnà. Non se pol pesar cussì poco”, dice il saggiamente il ristoratore. Capisco che è il Maestro. Mi compiaccio per lui: il PAUAR ha impossessato anche lui. Al 34 km sento le VULVE-zuelas arancioni e un can che grida: “PAUAR”. L'oggetto dell’urlo del soggetto (animale) mi mette carica, rispondo anch io con lo stesso fonema spaventando il concorrente davanti a me. Avevo dato ordine di farmi trovare dei fruttini al latte condensato di vu*va, ma non sono stato ascoltato. Chiedo acqua frizzante e Koca, ma l'ordine mi viene evaso dopo un quarantina di munuti circa. Non capisco chi finora si è compiaciuto dei ristori abusivi del Gruppo….Il can e la tigre mi chiedono come sto. “Per il momento, tutto ok!”, farfuglio. Ma dietro il vigneto, Ganimede (nda satellite di Giove) si appoggia amorevolmente sulle mie spalle. Il peso del satellite più grande del sistema solare comincia a modificare la mia percezione dello spazio-tempo e il kilometro che conduce al Santuario (nda dedicato a una delle tante Madonne) è un calvario. Sto per cominciare a pregare ma subito ritorno in me grazie al miraggio di una donna in topless (nda in realtà era un gatto che stava facendo i bisogni). Al santuario l’immacolata e/o incoronata e/o beata(?) vergine getta lo sguardo compassionevole verso il suo umile figliuolo e la gamba riparte. E via giù per un pezzo di asfalto (nda maledetto cimento), bosco e di nuovo un tratto di cimento che porta all’imbocco della salita finale . Arrivato all’ultimo ristoro mi getto a capofitto sui 3km rimanenti , caratterizzati da un primo tratto di esaltante discesa tecnica a gradoni / misto radici ed un secondo di asfalto molto ripido che mi conduce verso l agognata fine. La gioia mi pervade quando sento il beeepppp finale creato dall’accoppiamento elettromagnetico del chip che indosso con la pedana sottostante ai miei piedi (nda TDS ormai sta monopolizzando tutto, dalle FIASP all’ingresso nei bagni pubblici).Ringraziamenti:

- al Signor Caso che mi ha dato la capacità, che potrebbe sembrare banale ma non lo è, di deambulare e di correre con le mie gambe fino ad ora (ndr Del-doman-non-v’è-certezza-e- vivi-ogni-giorno-come-se-fosse-l'ultimo PRODUCTION) ;

- a tutti quelli che mi sono stati vicino e lontano (ndr sicuramente più fortunati questi ultimi);

- al PAUAR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ciaoo


...ED ECCO DANILO...SENZA DIFFICOLTA' CHE SIA STRADA O SENTIERO E' SEMPRE LI A MACINARE KM OTTENENDO SEMPRE UN GRAN PIAZZAMENTO....
...E POI LUCA...DOPO L'ULTRABERICUS UN ALTRA BUONA GARA IN VISTA DELLA MAGICA LUT...
...STEFANO BUOSI UN PO' SPETTINATO HA TENUTO DURO ED E' RIUSCITO A PORTARLA A CASA...
...SERGIO L'UOMO TRAILER DI QUEST'ANNO...MAI DOMO E COMBATTIVO....
...DA AUTISTA DELLE CORRIERE A TRAILER PER UN GIORNO...STEFANO PAGOT AL SUO PRIMO TRAIL DELLA STAGIONE HA OTTENUTO UNA PRESTAZIONE MAIUSCOLA...
...ECCO FINALMENTE OSCAR CON QUALCHE MALANNO SI E' CIMENTATO SENZA PAURA NELLA SUA PRIMA 42KM...CON POCHE DIFFICOLTA'...ECCO IL SUO RACCONTO:

Finalmente la mia prima Ecomaratona!!!

Domenica scorsa ho avuto il piacere di correre la 27° edizione della Traversata Dei Colli Euganei la mia prima Ecomaratona appunto. Prima di descrivere le sensazioni provate durante questa fantastica corsa, vorrei iniziare con le cose più importanti ovvero i ringraziamenti al Gruppo Sportivo Mercuryus, un gruppo di amici con i quali ho condiviso la mia grande passione il running senza il quale non sarei arrivato a questo risultato, in primis, no me ne vogliano gli altri, l’insostituibile Presidente Luciano veramente un factotum instancabile amministratore della nostra “burocrazia” e non solo, tutti i Mercuryni che con me hanno condiviso la fatica degli allenamenti di preparazione alle gare e che mi hanno consigliato in una materia che mi vede assolutamente inesperto e naturalmente i supporters che con i loro tifo da stadio trasmettono energia. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE. La settimana di avvicinamento al “debutto” non parte sotto i migliori auspici, dopo la Panoramica di Savassa infatti i primi segnali di quello che sarà l’andamento di questo periodo si fanno sentire, già da lunedì mi ritrovo con una fastidiosa bronchite molto debilitante con aggiunta di mal di gola e febbre. Purtroppo però non è periodo di cura causa “lavori forzati” che mi vedono impegnato a casa, risultato nessun allenamento di “rifinitura” durante tutta la settimana. Finalmente però arriva sabato e con Sergio e Paolo partiamo con destinazione Teolo avendo da tempo deciso di anticipare il viaggio per non avere patemi il giorno della gara. Dopo alcune traversie nel trovare il luogo sprovvisti di navigatore arriviamo a Teeeeolo per il ritiro pettorali del gruppo e prendere posto al nostro “hotel Shining” come abbiamo subito rinominato quel simpatico posto. La sveglia di domenica mi trova già pronto e dopo una colazione a base di caffè della signora Maria con conseguente acidità di stomaco (il più schifoso caffè che abbia mai bevuto in vita mia), ci avviamo alla partenza dove incontriamo tutti gli altri iscritti del Gruppo e dopo i saluti di rito, foto di gruppo e breve anzi brevissimo riscaldamento ci avviamo alla partenza. La giornata è splendida con un sole brillante che promette caldo per tutta la durata della gara. In quei brevi istanti mi tornano in mente tutti i vari passi che mi hanno portato ad essere presente a questa gara e di come partendo da delle distanze molto più esigue sono arrivato a disputare una 42 km. Finalmente si parte e dopo il rintocco di campana che indica lo scoccare delle otto viaaaaaaaaaa, tutti partono forte e con lo sguardo cerco di vedere se davanti a me ci sono maglie arancio nere riesco a vedere Sergio e Danilo allora provo ad avvicinarmi a loro ma il loro ritmo è davvero indiavolato e allora decido come alla Belluno Feltre di fare gara in base alle sensazioni che istante per istante mi trasmettono le gambe. Il percorso bellissimo comincia a dare fin da subito le prime indicazioni di come sarà la corsa tutta un’alternarsi di tratti molto ripidi e tortuosi e discese tecniche. I chilometri sul mio Garmin vanno via via aumentando ed arrivato al 15° decido di fermarmi per una sosta “tecnica” liberatoria sotto tutti gli aspetti, come si potrebbe dire in questi casi mi sono tolto un peso dallo “stomaco”. Arrivato alla bellissima villa di Beatrice D’Este intorno ai 22 km i primi segnali di problemi si fanno sentire l’anca sinistra comincia a farmi capire che tanto apposto non è e sulla gamba destra i primi sintomi di crampi. Molto importanti in questa competizione sono stati i ristori nei quali consapevole dei benefici decido di approfittare abbondantemente di tutto quello che viene messo a nostra disposizione, il tutto condito da una buona dose di simpatia e calore dei vari volontari addetti. Da quel momento in poi è tutta uno stringere i denti e continuare per portare a casa la corsa tanto desiderata. Il momento più bello, assieme all’arrivo ovvio, è stato quando dopo l’ennesimo ristoro,su di un tratto il leggera salita venivo svegliato dal torpore da uno strombazzare da stadio, è il tifo tutto speciale dei “soliti casinisti” gli amici del GSM in quel momento tutto per me. Vedo il Pres che armato di macchina fotografica mi corre incontro con un sorriso che è tutto un abbraccio che ripaga della fatica del momento (siamo al 32° km). Da buon coach dopo aver chiesto dello stato di forma e qualche battuta mi da delle dritte su come affrontare al meglio i chilometri rimanenti e sulle salite da affrontare le ultime due, di cui la prima della Madonna che solo dopo averla finita ho capito perché l’hanno chiamata così. Al ristoro tutto esclusivo Mercuryus Ilaria e Antonella si prodigano nell’ assistenza ma il fisico mi impone di ripartire per non correre il rischio di non farlo più. Questo è il ristoro che tanto beneficio ha dato alla mente dandomi la carica per arrivare sino in fondo. Grazie Ragazzi siete unici. Superata anche la salita delle salite il percorso attraversa un’area da pic-nic dove nell’aria si sentono i profumi di carne alla griglia e la gente è distesa sui prati al sole, che tentazione. Ormai manca poco un’ultima salita e poi la discesa che riporta a Villa di Teolo. Camminando con passo spedito mi lascio alle spalle anche questa salita e vedendo la strada spianare ricomincio a correre ricordando i consigli di Luciano “quando spiana corri” ed io da buon allievo corro, quando a pochi metri dall’antenna a sfera vengo travolto dai crampi ai quadricipiti, mi sembra di avere due “travi” al posto delle gambe, cammino come Pinocchio. La soluzione è quella di fare un po’ di stretching ma nel sollevare le gambe mi partono i crampi ai polpacci, una comica. Risolvo il problema con l’ausilio di una roccia e riparto affrontando l’ultima discesa ormai è finita, manca poco, ecco il campanile, il traguardo, finalmente. Mi verrebbe da piangere di gioia ma la fatica non me lo consente. Dopo un breve zigzagare senza meta in cerca di distensione muscolare incontro finalmente Danilo e Sergio già lavati e stirati, dopotutto oggi per me era impossibile seguire gli “aeroplani Italiani” mi accontento di essere arrivato perché fino a qualche anno fa era una mission impossible, oggi è una grande soddisfazione. Complimentissimi a tutti i ragazzi che hanno condiviso con me questa fantastica esperienza.

P.S. Prima di partire mi ero prefissato degli obbiettivi terminare la corsa in meno di 5 ore ed arrivare nei primi 100, solo quest’ultimo centrato, a quando la prossima? Ciao Oscar

...L'INGEGNERE ZORNIO...FINALMENTE IN GARA DOPO I PROBLEMI AL GINOCCHIO CHE LO HANNO TENUTO LONTANO PER UN BEL PO' DAI SENTIERI...BRAVO PER COME HA SAPUTO RECUPERARE CON PAZIENZA...
...CLAUDIA E PAOLO...CON UN LORO RACCONTO DI QUANDO ACCADUTO:

Da dove cominciare?..la partenza, sì, all’alba..e la novità dovè direte voi!??? L’atmosfera lungo il tragitto è scaldata dallo spirito di aspettativa che aleggia tra i prodi partecipanti.. ci scambiamo sorrisi e battute; come sempre succede l’allegria impera, forse già un buon inizio ed una innata strategia per stemperare lo sforzo che presto ci troveremo ad affrontare! Temo quasi di avere freddo, ma il sole sta appena facendo capolino quando, senza troppi preavvisi il piccolo paesello (che tanto mi rimanda ai 7 nani.. Teolo), viene destato dal trotterellare di determinati podisti, armati di grinta e adrenalina. Come sempre non mi sono informata circa il percorso (Fatal Error!!!), mi piace l’improvvisazione.. tanto la salita è salita e la discesa è discesa.. ma ascolto il consiglio di Daniele&Emma e di chi m’avvisa che bisogna spingere a palla per i primi 3 km: pare infatti vi sia una strettoia dove sei costretto a fare la fila tipo al supermercato. Mi preoccupo un po’ quando mi vedo sfilare accanto i top-runners.. Danilo, come ogni volta, mi consiglia di rallentare.. non mi riesce poi difficile, ho bruciato nei primi metri la liquirizia e l’uvetta (miserelle fonti energetiche) e comincio a pensare che sti 3 km non finiscono più. Il percorso però regala da subito magiche atmosfere: viste fiabesche sui cocuzzoli, boschi e natura, un diffuso profumo di ortiche selvatiche, ma, più di questo, un odore di cipolla/aglio selvatico che alla lunga genera un senso di nausea..ma me n’accorgo solo io??!! Le energie vanno e vengono, comincio mentalmente a pormi i primi obiettivi:

A) il ristoro

B) il ristoro successivo

(e il pensiero va oltre: all’arrivo ci deve essere per forza la birra!! gelata!!)

Un podista travestito da saetta mi supera e mi incoraggia, a sua detta non sono messa male, ma gli rammento che siamo nemmeno a metà dell’opera

Poco dopo naturalmente cado

Una delle cose che mi riesce meglio

Poco dopo naturalmente mi perdo

L’altra cosa che ho scoperto riuscirmi piuttosto bene.

E non credete che l’assenza di bandierine e segnalazioni sul percorso possa trarmi in inganno o dissuadermi dal proseguire.. no, no, giù a rotta di collo fino ad un grazioso borghetto. Decido di fermarmi a chieder a due simpatici nonni se hanno visto passare qualcuno di lì. Naturalmente ai loro occhi devo apparire come un alieno perlopiù in pessimo stato psico-fisico. Mi dicono che proseguendo da quella parte potrei arrivare ad Arquà Petrarca. Penso che si tratti di un borgo meraviglioso, noto per il suo illustre poeta e non per ultimo per il liquore di giuggiole..di cui è riccamente circondato. Ma lo scopo della mia presenza lì è un altro. Ripiego sui miei passi ed incontro altre due pecorelle smarrite. La cosa mi consola in parte, uno dei due, evanescente, torna indietro a tutta birra. Mentre sto meditando se ritirarmi (per sempre in un eremo sperduto) il borbottare in sottofondo dell’altro podista - un mantra sulle mancate segnalazioni nel percorso – mi convince a rimettermi in moto e disperderlo il più in fretta possibile. La negatività in questi casi può diventare contagiosa, una vera minaccia. Ma l’aiuto arriva presto.. al ristoro ritrovo Paolo e Regio. I due mitici mi raccolgono in un momento di svarione, penso di aver percorso almeno un paio di km senza pietà per smaltire la rabbia.. mi aggrego a loro e con nuovo coraggio riprendiamo la marcia. Purtroppo - ad un improrogabile pip-stop – ci disseminiamo nel bosco e ci sperdiamo. Paolo mi sta aspettando più avanti, riprendiamo la marcia e ad ogni ristoro beviamo come due cammelli, chiedendoci se il Marco se ne sia volato avanti nonostante i crampi o sia rimasto indietro.. ad un certo punto sentiamo strombazzare dall’alto e, chi può esser se non il leggendario gruppo di sostegno in trasferta per la tifoseria arancio/nera?!! (GRAZIE DI CUORE) Un bel sorso di coca-cola e via per le ultime rampe.. non so quante fossero, ma la salita non finiva più, vero Paolo? Non potrei narrare i pensieri che fanno da sfondo a tutte quelle ore, so per certo che la compagnia silente e affaticata di Paolo non aveva bisogno di commenti, credo che a ns modo abbiamo comunicato ad un altro livello, la sola presenza l’uno accanto all’altra ci ha dato una forza che, a mio avviso, ha fatto invidia a molti. La tua ragazza non me ne voglia Paolo, ma questa gara l’abbiamo vinta noi! Grazie per avermi fatto compagnia, per avermi sopporta, supportata e portata al traguardo. A quest’ora sarei ancora smarrita nel bosco. Un bravo e un grazie vanno sicuramente a Marco il Regio, tenace come nessuno la prova più grande l’ha vinta lui.Che dire di tutti quelli che non ho nominato, complimenti, bravi&basta, sono felice di far parte di un così bel Gruppo di persone! Ci vediamo alla prossima!!! Claudia

ciao fioi,

gia' t.c.e. per me vuol dire troppo caldo era, perche' penso di non aver mai bevuto cosi tanto in una gara!!!!!!! cmq e' andata anche questa, e' stata dura ma mi son divertito tanto....gia' dalla sera prima, quando io sergio e oscar, davanti al nostro hotel in stile shining (se scrive cosi'???) avremmo capito che il week end era per uomini duri.....loro son stati veramente bravi, io me la sono spassata in compagnia di regio e di claudia ed e' stata utile nei momenti piu' duri....anche se regio ad un certo punto ci e' sparito dagli occhi e ancora adesso mi domando se sta ancora vagando per gli euganei!!!!scherzo regio, sei un grande!!! con la miss claudia ho fatto insieme meta' gara praticamente, dandoci coraggio a vicenda e pensando a quella riga di birre fresche che ci aspettavano al traguardo....e' stata bravissima, ha fatto molte volte lei l'andatura, tanto da esser addirittura quella che ha fatto piu' km di tutti gli atleti in gara, imboccando una strada sbagliata finendo tra i nonni, he he he...(rido ma mi e' capitata anche a me)....un ringraziamento fondamentale va al pres, ila , anto e diego, con il loro ristoro volante e il loro tifo, ma soprattutto per la bottiglia di coca da 2l che per me e' il vero doping!!!!! un saluto a tutti i mercuryni che han corso al t.c.e.....troppo caldo era........ciao Paolo


...ED ECCO IL SUPER FISIO MARTINI...LE SUE PRIME ORE DI TRAIL DEL 2011...E SIAMO SOLO ALL'INIZIO DELLA STAGIONE...OBIETTIVO FINE AGOSTO CON UTMB...
...IL BOLZO...E CHI LO FERMA PIU'...FORSE IL NUOVO PARGOLO CHE ARRIVERA' A BREVE...E VAI DI SORRISO...
...LASCIATA L'AMBULANZA IL NOSTRO ROBERTO HA RIPRESO LO SPIRITO TRAIL...CI MANCAVI...
...E REJO..REJO...REJO...QUANTI CRAMPI...MA QUANTA FORZA PER SOPPORTARLI TUTTI...
...QUANTA FORZA ANCHE EMMA...UNA DONNA D'ACCIAIO...
...LOUIS DOPO UN LUNGO STOP ANCHE LUI E' TORNATO...ECCO IL SUO RACCONTO:

Per una serie di guai fisici che mi hanno seguito da novembre dello scorso anno tutto dava ad indicare che io a questa Ecomaratona non dovessi prendervi parte. Ma la cocciutaggine e' tanta. Ho iniziato ad allenarmi solo a marzo, e dopo solo una settimana di allenamenti ho mandato una mail al nostro mitico press che mi iscrivesse almeno per fare i 21 km a questa TCE, anche se pero' la voglia di fare l' intera maratona era tanta...l' idea di fare questa Ecomaratona mi era venuta gia' un anno fa' leggendo sul blog il racconto di Daniele ed Emma che vi avevano preso parte all' edizione
2010, e la descrissero come una gran bella gara... Alle 5:45 di domenica scorsa ci siamo trovati all' ingresso dell' autostrada di Vittorio V.to, di lì abbiamo fatto la solita autocolonna Mercuryus in direzione di Villa Di Teolo. Io sono in macchina con Daniele, Emma e il loro figlio Fabio, anche lui come me iscritto per i 21 km.
Circa alle 7:15 arriviamo in zona partenza. Cerchiamo i mitici Sergio e Paolino, che arrivati in quel di Teolo il sabato ci avevano gia' preso i pettorali. Trovati e ci informano che sono reduci da una nottata di caccia agli scarafaggi in un "albergo" della zona. Ci consegnano i pettorali, scambiamo qualche battuta anche con Luca Tonet che non faceva parte della nostra autocolonna, e subito guardando il profilo altimetrico ci accorgiamo della durezza del percorso e del gran numero di ristori presenti. Ben 14 !!! La media di uno ogni 3 km .....Il Bolzo esclama "se beven a tuti i ristori riven al' arivo cioki"!
Vado alla macchina e comincio a prepararmi, io che faccio i 21 dovrei partire alle 8:30, mentre la maratona parte alle 8:00. Non trovo nel borsone il mio Garmin, faccio mente locale e ricordo che e' rimasto a casa....che pirla che son. Figata, ho una preparazione di 128 km in tutto!!!Ho corso una sola volta 20 km domenica scorsa a Savassa, (alla faccia dei lunghi),non corro mai senza Gps, e l' ho dimenticato in casa, e ancora per la testa avrei l' idea di fare l' intera maratona. Dico tra me e me , "No le nient da far, Louis, no te se tut giust!!"
Decido quindi di partire alle 8:00 con i ragazzi della maratona e vedere strada facendo il da farsi. Sono le 8:00, io sono in coda al gruppo,..... si parte!. Dopo un primo tratto pianeggiante dove recupero la Emma e Daniele c'e' un brevissimo su e giù e poi si inizia a salire, su per la dorsale del monte Arrigon. Vedo le altre maglie arancionere nelle prime posizioni del gruppo.
La strada sterrata, solo a tratti cementata, sale nel bosco alternando brevi strappi a tratti di falsopiano. In località Terre Bianche dove noto l'omonimo agriturismo, si vede alla nostra destra il Monte Grande che con il suo ripetitore a forma di sfera (soprannominata Baea),costituisce l'ultima dura salita di questa gara. Ma a quella ci penseremo piu' in la'.....
Da qui il sentiero si fa stretto e zigzaga nella boscaglia risalendo la ripida cresta del monte Pirio per poi spianare a quota 328. Saltando e schivando le affioranti rocce trachitiche si prende a scendere con l'aiuto di alcune funi tese, grazie alle quali si supera senza tanto pericolo, una discesa da capogiro! Qui mi fermo al ristoro, dopo un po' mi raggiunge Daniele. Ripartiamo e dopo una salita nel bosco arriviamo al punto piu' alto della corsa. Siamo nel bosco e arriviamo fino a quota 437mt. Siamo quasi al 9° km e con un saliscendi, in cui prevale la discesa, iniziamo a girare intorno al Monte Venda. A questo punto dopo una discesa arriviamo a un bivio dove una persona dell' organizzazione indica a sx i 42km e a dx i 21km. Cosa faccio ?Chiedo a Daniele il quale non sa' cosa rispondermi e mi dice "Vedi ti", Quindi ......opto per i 42!!! Non ricordo con precisione, saliamo e scendiamo e qui attraversiamo una delle più prestigiose aziende vinicole della zona e ci si immerge in un bosco fitto con un po' di salita e altrettanta discesa. Giunti sul monte Fasolo inizia uno dei tratti più assolati e suggestivi dell'intero percorso.
Ancora su e già fino alla villa di Beatrice d'Este sul monte Gemola, quଠmi fermo a una fontana e ammiro il paesaggio. Semplicemente stupendo!!! Una favola!!!
Dopo tre chilometri di discesa siamo più o meno a metà percorso. Qui,Daniele mi dice, se facevi i 21 avresti gia' finito, saresti lì¬ che cerchi le docce.....Sei pentito ? Gli rispondo di no, e correndo arriviamo ad un' altro ristoro, uno dei più forniti. Un breve tratto asfaltato il quale mi fa' parecchio stancare e si riprende a salire alla volta del monte Brecale per vigneti, oliveti e bosco.Tiro un po' il fiato in questo saliscendi e Daniele comincia a staccarmi, si riprende subito a salire. Lo strappo Ú breve ma impegnativo sono infatti di nuovo in alto, dove riprendo a corricchiare all'ombra del bosco. Di qui si scende di nuovo, e ripresomi un po' alla fine della discesa una deviazione brusca con un ripido balzo mi fa' planare sulla strada asfaltata. Il tempo di attraversarla e ritrovo Daniele che a causa di problemi al ginocchio in discesa sta' camminando.
Ricominciamo a correre, siamo circa al 26km-27km, comincia un' altra piccola crisi, lascio andare di nuovo Daniele, che in pianura non ha problemi col ginocchio, mangio e vengo raggiunto dalla Emma, gli dico che suo marito (Daniele), avra' circa 200-300 metri di vantaggio su di noi. Continuiamo lungo una comoda strada bianca fino al passo del Vento dove poi si prende a scendere con maggiore decisione prima per strada poi per ripido sentiero. Riprendiamo Daniele che ha ancora problemi col ginocchio. Siamo al 33 km e da qui inizia il vero banco di prova, il calvario del monte della Madonna. La stradina asfaltata sale decisa verso Teolo. In lontananza scorgo una sagoma conosciuta. Dico a Emma e Daniele,: Guardate chi c'e'!Il mitico Luciano. Dopo averci visti Avverte Ilary, la Anto e Zando del nostro imminente arrivo. I 3 cominciamano a suonare le trombe e a urlare i nostri nomi come fossimo i primi......GRANDI!!! Grazie ancora ragazzi!!! Questo ci da' la carica. Arriviamo al punto di ristoro abusivo Mercuryus, continuano a incitarci, beviamo un bicchiere di coca. Luciano che ancora non aveva focalizzato che stavo facendo i 42 e non i 21 mi fa' i complimenti, ci informa sugli altri mercuryus in gara, ci accompagna un po', si sdraia per terra e ci scatta alcune foto. Lo ringraziamo ancora e continuiamo a salire per la strada asfaltata per qualche centinaia di metri per poi lasciarla alla volta del monte Comun e quindi del monte Altore.
Nel bosco di castagni la salita inizia a diventare impegnativa. Poi la volta di un vigneto dove Daniele chiede che tipo di vino vi si produce. Il ripido sentiero intagliato nelle rocce esposte al sole su cui crescono piccoli fichi d'india porta al romitorio di sant'Antonio abate.
Si tratta di un ex monastero benedettino del trecento con la chiesetta, il piccolo campanile e la grotta della Madonna. Qui incontriamo Rejo disteso a terra disidratato con i crampi, la Emma gli da' da bere del Polase che aveva sullo zaino, salutiamo Rejo e continuiamo a salire. La salita è dura, molto dura, penso anche per i più allenati. Penso sia praticamente impensabile riuscire a correre con queste pendenze dopo oltre 35 km.
Da Sant'Antonio alla cima del colle ci sono ancora 120 metri di dislivello!! E che cacchio!
Arriviamo in cima , troviamo Roberto Guido al ristoro, il tempo di bere (di nuovo), tirare il fiato e dalla cima del colle ci si proietta al passo delle Fiorine, ora siamo in 4 del mercuryus, arriviamo ad un'area verde di indubbia bellezza frequentatissima dai padovani nei fine settimana di primavera ed estate, i quali ci guardavano con curiosita' mentre bevendo birra mangiavano carne alla griglia!!!!Che invidia!!!! Meglio non pensarci, ci sono ancora mezzo chilometro di salita e 130 metri di dislivello da fare. La strada bianca sale "comoda" a tornanti sul Monte Grande, Emma e Daniele ci staccano, io non riesco a correre, cammino solo velocemente, distanzio un po' Roberto,
a questo punto la fatica fa sembrare impossibile qualunque salita. Una volta in cima, vista la caratteristica antenna a sfera, "LA BAEA FINALMENTE", ci si può concentrare per l'ultima ma intensa discesa. Tre chilometri, metà sentiero ripido stretto e tecnico, nel quale Roberto mi raggiunge e mi passa, e metà strada. Qui raggiungo la mitica coppia Emma e Daniele, li supero, la strada ha una pendenza estrema che mette a durissima prova la tenuta dei quadricipi femorali, ma ormai e' fatta!!! Quando la pendenza si calma e la strada piega a gomito verso destra inizio a sentire le voci dell'arrivo, quindi a sentire gli applausi degli spettatori ai bordi del sagrato della chiesa. Sono di nuovo a villa di Teolo con lo striscione dell' arrivo. Entro nel cortile parrocchiale, mi fermo ad aspettare Emma e Daniele, un inserviente mi fa' segno che non ho ancora passato l' arrivo, gli faccio segno che ne sono consapevole, ma dovevo aspettare i 2 miei compagni di avventura, li prendo per mano e tagliamo assieme questo meritato traguardo!
Grazie ragazzi...... E' Stato fantastico.....

Ciao alla prox, Louis.


...ED ECCO DANIELE CON UN GINOCCHIO MALANDATO HA PATITO MOLTO NELL'ULTIMA DISCESA MA LA VOGLIA DI ARRIVARE E' STATA PIU' GRANDE DEL DOLORE...
...ED ECCO I SUPPORTERS ARMATI DI COCA, ACQUA, BISCOTTI, BARRETTE, TROMBE...LE IMMANCABILI TROMBE CHE CI DISTINGONO IN QUALSIASI BOSCO...
GRAZIE A TUTTI E...BRAVISSIMI...E' STATO UN TRAIL MOLTO DIFFICILE, ORGANIZZATO ALLA GRANDE E CHE HA DATO MOLTA SODDISFAZIONE A TUTTI!

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