29.4.10

MARATONA DI PADOVA - RACCONTI

By Fabio CEOL

Sicuramente non è niente di speciale ma almeno è qualcosa di simpatico vedere un mercuryno vicino a Gianni Morandi e per di più sul quotidiano locale …e anche a colori!!!
E pensate che quando dopo l’8°km il ritmo scendeva e ho deciso che era il caso di allungare gli ho detto: "Gianni, io vado avanti che questo ritmo è troppo lento per me!", lui mi ha risposto cantando "non son degno di te, non ti merito più…."
E comunque Gianni Morandi è simpaticissimo e cordialissimo, con tutti quelli che gli rompevano le scatole con manate, abbracci (una signora per la strada roba che lo fa cadere per cercare di toccarlo!), canzonette stonate, domande inutili, incitamenti ridicoli (al 2° km è passato uno che gli ha urlato dai Gianni non mollare!!! …al 2° km?!?!?!?!), ecc lungo il percorso lui è sempre stato disponibile… veramente chi corre ha qualcosa in più degli altri!

By Michele DAVANZO

Da qualche tempo covavo l'obiettivo personale di chiudere entro le 4 ore, come mi era riuscito solo a Treviso 2 anni fa; speravo di non dover aggraparmi con i denti alle ultime energie come era successo allora per poi esultare con un urlo liberatorio, ma senza godermi gli ultimi metri, nel transitare sotto lo striscione con gli occhi fissi al display cronometrico che scandiva gli ultimi secondi, e soprattutto vedermi nelle immagini di Fotostudio5 passare sotto la scritta 3.59.59!
Ero fiducioso perché ho corso a Roma il mese scorso senza velleità di tempo e con l'intenzione di farmi un lungo, infatti ho fatto 4.20 con ottime sensazioni negli ultimi 10 km, ho recuperato addirittura parte del tempo perso nella partenza da via dei Fori Imperiali, dove un esercito di maratoneti si è messo a imbuto verso l'Altare della Patria. Nelle scorse settimane ho fatto delle progressioni, qualche fondo medio e un po' di ripetute. Tutto a posto per partire e cercare di fare bene. Sono passato a prendere Gianluca domenica mattina alle 07.15: c'erano già 14 gradi. Gianluca è salito in macchina ridendo e immaginando il seguito. Nello zaino avevo anche una maglia da buttare nel primo km, avevo una felpa per il dopo-corsa, non avevo ancora deciso se mettere la mia maglia tecnica sotto la canotta… Gianluca rideva.
A vedelago ci siamo cambiati e già stavamo sudando alle 08.00 di mattina, il ristoro di partenza aveva finito l'acqua e offriva caffè e tè: Gianluca smetteva di ridere e mi ha chiesto quanta ombra avremmo trovato nel percorso. Non mi ricordo alberi! Non li ricordo, non dico che non ce ne siano, ma mi ricordo sopra ogni cosa il rettilineo che costeggia il canale dopo Camposampiero, per chilomatri interminabili di solitudine e sole a mezzogiorno!
Siamo partiti e abbiamo guardato solo avanti, tutti e due. Mezzo litro di acqua a ristoro, e spugne tra i ristori. Poi non ho più visto Gianluca: 13 km, 29 da fare. Da solo. Il sudore mi aveva fatto colare quello strato di crema solare che avevo spalmato sulla faccia, mi faceva bruciare gli occhi, ma è passato subito: stavo andando bene, seguivo i pacers delle 3h 45 senza grossi problemi e con loro sono arrivato fino alla mezza. Stavo cercando di tenere la testa in moto per non perdere concentrazione: al 22 km il mio orologio segnava 1h56m. Ho pensato di azzerare il cronometro e iniziare a pensare che la corsa iniziasse da quel momento, 20 km da fare a 6 min/km. Facile. Fattibile. I km 23-24-25-26 sono passati facile a 5.50 ciascuno ma ho iniziato ad avere sempre più sete, l'acqua non mi bastava mai. Bevevo sali e prendevo una bottiglietta chiusa per bermela tutta, e non mi bastava. Al km 30 mi sono fermato per bere di più e con calma, ero in linea con le previsioni, ma un po' meno ottimista. Il calo è stato inesorabile, le gambe sempre più dure e avevo paura di non farcela. Ho iniziato a soffrire davvero quando sotto l'autostrada A4, km 37, siamo entrati in zona Arcella. Non penso corressi a più di 7 min/km, e poco dopo mi hanno superato anche i pacers delle 4.00. Mi ci sono aggrapato dietro a fatica, li ho persi sul cavalcavia della ferrovia, li ho ripresi all'ultimo ristoro ma dovevo fermarmi per bere. Da lì a Prato della Valle ho guardato solo le scarpe, ho alzato lo sguardo per seguire la voce di Sara dal pubblico che mi chiamava appena prima di entrare nella piazza, ma mi ha detto che non le ho fatto cenni, da lì ho fissato il display sull'arrivo. Segnava 3.59.20, dovevo fare poco meno di 200 mt. Una agonia.
Il responso dalla classifica ufficiale segna 3.59.59.
Sono l'ultimo sotto le 4 ore.

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