12.12.11

LELE E LA SUA 24h DI PALERMO

24 ORE DEL SOLE- Palermo 26-27/11/2011

Tutto iniziò con un post apparso sul forum di Distanceplus a firma “Cesco”…il “tarlo” cominciò ad insinuarsi…2,3 domande, più di circostanza che altro, ed ero già iscritto. Non mi ci è voluto molto a coinvolgere un altro Amico, il Ticci, sempre pronto ad accogliere sfide nuove ed “impossibili”. Già! Ma cosa voleva dire fare una 24 ore su pista? Soprattutto per il sottoscritto che di piste ricordava solo quelle fatte in spiaggia, per far correre le biglie. Inizia così un minimo di preparazione mentale, mi invento un circuito attorno ad un giardino condominiale, 500 metri circa, ed una sera mi metto a girare sotto gli occhi increduli dei vari condomini che portavano a pisciare i cani. Circa 40 giri sono sufficienti a capire che la sfida sarà dura, si! Perché girare per tanto tempo in un circuito è più una sfida con se stessi che con gli avversari. Vado già alle conclusioni, lo so, ma a volte l’epilogo di una storia fa comprendere meglio lo svolgimento. Ho capito che, ancora prima di partire, il vero ultramaratoneta “a tempo” si pone il suo obiettivo personale, il suo kilometraggio ideale, poco importa se quello che raggiungi è un piazzamento in classifica, la sfida vera è con il proprio limite. L’avevo compreso dai discorsi pre-gara ed anch’io mi ero prefissato di superare il mio limite dei 125 km, raggiunti quest’anno all’Abbots Way. Contesti diversi, è vero, ma l’asticella da oltrepassare era quella, un salto ambizioso. Arriva il fatidico giorno, l’atmosfera è quella di una gita tra vecchi amici, Valeria, Daniele, Andrea, Carmelo, Corrado, quante risate e quanti bei ricordi. Alcune foto, illuminati dal sole che in Sicilia scalda ancora tanto, nonostante sia Novembre inoltrato. 3,2,1 Bang! lo sparo apre le danze e si comincia a girare, sempre in quarta corsia, sempre attorno, unica variante il cambio di direzione ogni quattro ore, eppure…

…Eppure passa. Si chiacchera, si fanno battute, si conoscono nuove e speciali persone, si apprezza ancora di più chi già ti era simpatico. Siamo là, tutti con la stessa passione, tutti a condividere un sogno. Si affrontano crisi, si riceve il conforto di una telefonata da casa, la donna che ami, un’energia nuova che non immaginavi avere. A mano a mano che passano le ore arrivano anche i traguardi intermedi e qualcuno si ferma. E’ stato bello vedere Ticci raggiungere il suo obiettivo fissato per la sei ore, è stato un po’ come vincere assieme, e poi Valeria terza nella 100km, sarà terza donna anche nella 24 ore, una gran bella maglia arancione sul podio. Le scelte tattiche sono diverse, alcuni corrono più veloci e poi si fermano per qualche ora a riposare, io preferisco rimanere sveglio e continuare a girare, anche se il passo si fa sempre più lento e la corsa lascia spazio al cammino, un cammino che inesorabile porta sempre allo stesso punto, ma che in fondo è anche una certezza. Dopo una notte fredda ed umida, il sole che sorge dalla montagna scalda il morale e rende vicino il traguardo. Mi rendo conto che i kilometri ormai fatti sono più del mio obiettivo e quando assieme a Cesco e Valeria superiamo i 150km, il mio unico desiderio è condividere gli ultimi giri con gli amici di avventura, sembra un desiderio comune e per questo ancora più bello.

Appoggiamo la bandierina allo scadere delle 24 ore, una accanto all’altra segnando155.733,40 metri. 367 giri che hanno scandito istanti speciali, momenti di vita vera, ricordi indelebili da raccontare, e dopo il riposo si pensa alla prossima sfida.




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