13.11.07

UN ISPANICO A NEW YORK.....


Great...Grande...anzi Grandissima e se mi permettete direi anche Unica…Basterebbero questi due aggettivi per riassumere la Maratona di New York,ma vi racconterò qualcosa di più,soprattutto
per invogliarvi a coronare il vostro sogno americano.
Iniziamo dal viaggio.Lungo ma non lunghissimo ma durante il quale si vivono la tensioni e le aspettative di tutti…con noi c’era Linus alla sua ennesima esperienza…anche se a dire il vero era reduce dalla maratona di Carpi di 20 giorni fa ( a New York infatti si è dovuto ritirare)…simpaticissimo e pronto al dialogo con chiunque gli rivolgesse parola.Poi c’era il mitico
Aldo Rock,altro personaggio carismatico di radio dee jay,in vena di battute e gag con la sua cadenza
Milanese-americana.Arrivati a New York,dopo le solite formalità di rito,trasferimento in hotel con
pullman un po’ datato passando per il Queens,quartiere che ci vedrà protagonisti di lì a pochi giorni.
Venerdì mattina sveglia alle 07:00 per la consueta foto di gruppo il Columbus Circle con Orlando
Pizzolato e poi allenamento con il due volte vincitore di New York…Troviamo anche Teo Teocoli,in forma smagliante e trovo anche Vanio anche lui bello carico e pronto a portare in alto i colori del Mercuryus…Sabato passa velocemente camminando su e giù per la grande mela ,perché maratona o non maratona è una città da vivere 24 ore su 24… ma veniamo alla sera della vigilia…la preparazione della divisa è quasi Mistica,si curano i dettagli,si calcolano le ore che mancano,si mettono tre sveglie (1 non potrebbe bastare!),si dorme…beh per il dormire lasciamo stare.
Domenica sveglia alle 05:00,alle sei abbiamo il pullman perché dobbiamo essere ad Ellis Island entro le 06:45,poi il ponte di Verrazzano verrà chiuso e chi c’è c’ è…le battute si sprecano…qualcuno accenna timidamente l’inno nazionale…e via si parte…
Arriviamo in perfetto orario,veniamo indirizzati verso i settori a ciascuno stabiliti,tre per l’esattezza:arancio ( donne e top runner),verde e blu.Organizzazione perfetta: thè, caffè,brioches a
volontà,gatorade,toilette,tende ,zona consegna sacche…ragazzi siamo in America qui…
L’attesa è lunga,per fortuna la giornata non poteva essere migliore…sole e freddo asciutto ma 3 ½
sono tante da trascorrere…ci mettiamo seduti per terra,tutti coperti e camuffati ( sembra un raduno di No Global).Alle 09:30 lo speaker inizia a recitare in più lingue che la corsa stava per iniziare e di allinearsi nei rispettivi settori…manca mezz’ora ma non passa più…siamo tutti elettrizzati!
Alle 10:00 l’immensa massa inizia a muoversi,e piano piano ci avviamo verso la partenza.
Alle 10:10 sentiamo uno sparo: la corsa è iniziata e sulle note di New York New York anche noi
passiamo la linea di partenza e sentiamo il primo fischio del chip…ragazzi è iniziata la nostra corsa!!!
Passando il ponte di Terrazzano incrocio una maratoneta di 94 anni si avete letto bene proprio di 94 anni ..si chiama Sue ed è accompagnata dal nipote…c’è poi l’uomo ragno,un pinguino e un messicano tracagnotto che corre all’indietro…chissà se l’ha finita?Penso proprio di sì perché anche se ci si ferma si viene ributtati in strada dalla gente…Ragazzi è il pubblico l’aspetto più incredibile di questa maratona…migliaia e migliaia di persone ai lati della strada che incitano,gridano,cantano come forsennati senza un attimo di interruzione…a Brooklyn poi sembrava d’essere in una tappa di montagna del giro tanto si correva vicini alla gente…da brividi…La mezza maratona si consuma nel Queensboro Bridge un ponte lunghissimo…durante il quale ho avuto una piccola crisi…ma appena la salita si trasformata in discesa via di nuovo e all’uscita un boato assordante ci ha ricordato che eravamo entrati a Manhattan…E’ arrivata poi la First Avenue, e per percorrerla ce n’è voluto di tempo…non si vedeva la fine tanto era dritta .Mancavano ancora due ponti,quello del Bronx e quello che riportava ad Harlem ultimo quartiere prima dell’arrivo in Central Park…non male neanche questo pezzo di strada ma giungere nella Fifth Avenue è stato emozionantissimo e l’entrata nel parco uno dei momenti che chi ama correre deve vivere almeno una volta nella vita.Erano passate le 4 ore,i propositi di un tempo accettabile erano andati a farsi friggere ma in quel momento
I pensieri erano altri…vedere la gente assiepata che ancora aspettava,continuando ad incitarci è stato incredibile come incredibile sono stati gli ultimi cento metri durante i quali mi sono passate in testa centinaia di sensazioni tutte fortissime.Ero arrivato,non importava con che tempo ma ero arrivato,avevo ultimato le mie prime 26,2 miles newyorkesi.

E’tutto.Quello che è venuto dopo si può immaginare:medaglia,pacco gara,consegna sacche,ritorno in albergo e finalmente una serata rilassante.Spero di non avervi annoiato troppo con il mio racconto ma se è stato così l’ho fatto volutamente per invogliare a partecipare anche voi ad una delle prossime edizioni…
Ah dimenticavo: volevo ringraziare i miei compagni di viaggio…mia moglie che mi ha sopportato durante tutti questi mesi di preparazione e i miei amici Massimo Cettolin e Michele Paludetti conosciuti ad Orsago in concomitanza con la corsa dei Castelli e con i quali ho trascorso dei momenti bellissimi.

Ciao e buona corsa a tutti.
Ispanico (questo nome mi è stato gridato centinaia di volte nelle orecchie durante la maratona
)

3 commenti:

G.S.Mercuryus ha detto...

Sia tu che Vanio avete ben espresso tutto quello che una maratona come quella di New York vale.

Grazie di cuore.

Fabio V.P.S.

NICOLETTA ha detto...

Sono rimasta sbalordita dai racconti di questa vostra incredibile esperienza....

Invogliate chiunque con i vostri racconti a provare l'esperienza di una maratona.

Nicoletta

president ha detto...

Spettacolare a dir poco!!! Ogni maratona trasmette grandi emozioni quella di New York penso sia la più grande che una persona possa immaginare. Leggere i vs racconti e vedere la vs voglia di raccontare è davvero bello. E soprattutto è bello sentire che sebbene faticosa una maratona diventa spettacolo per tutti!!
Bravo Ispanico!!! Bravo Vanio!!! Siamo fieri di voi!!!