10.11.07

CANOA & PODISMO




E' uno strano abbinamento di sport eppure il nostro giovane atleta Giulio Vitelli riesce a coniugarli benissimo, ecco un breve racconto delle sue emozioni:

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Affrontare una rapida in kayak è un brivido, un piacere ed una sfida. La prima sensazione che si prova nell’infilarsi un quel guscio di carbonio che pesa non più di 8 chili sentendo rombare il fiumepiù in basso è semplicemente paura. La paura più elementare e genuina, fisica, che stringe la bocca dello stomaco, asciuga la bocca , lega i movimenti. Poi ci si comincia a scaldare, a provare imovimenti, a sciogliere il busto e le spalle per prepararsi a tutte le manovre che saranno necessarie durante la discesa, e nel farlo si carica anche lo spirito. Credo che in ogni canoista scatti inquel momento la sfida, che non è contro gli altri atleti, il fiume o l’acqua, ma contro sé stessi. La voglia di superare l’istinto di sopravvivenza, di gettarsi in quell’inferno di correnti, schiuma,rocce e muovercisi con l’eleganza e la fluidità dell’acqua che ne è l’elemento sovrano. Scivolare sulle onde, i riccioli, i gorghi e le lingue di corrente sfruttandone la forza, vincendone laresistenza e così facendo violandone i segreti. Il freddo e la fatica scompaiono allora per lasciar posto all’entusiasmo, alle emozioni ed all’immensa gratificazione di essere riusciti a portare atermine la discesa. Uno dei momenti più belli è allora guardarsi dietro e vedere il fiume con occhi diversi, con la gratitudine che ci lega a chiunque ci abbia insegnato qualcosa di nuovo…

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