MR PRESIDENT LUCIANO


MAURO BENOTTO

LUCA ZORNIO

LUCA ZORNIO:Ciao ragazzi! Un commento sul Gran Raid 2009? ...Per quanto mi riguarda, sono fiero del mio risultato e di come ho eseguito la gara. Sono un testardo e volevo arrivare fino in fondo e così è successo. E' statala mia prima volta in questo genere di esperienza podistica . Ho usato gambe, fiato, braccia (per i bastoncini) e soprattutto testa e cuore. La testa per concentrarmi ed il cuore...per la passione! Un abbraccio a tutti quelli che hanno gareggiato con me ed a tutte quelle persone che ci hanno sostenuti nelle singole tappe-ristoro (siete stati utilissimi). Questo sarà per me un ricordo indelebile del mio "bagaglio sportivo". Ciao Luca Zornio
MATTEO DE LUCA

PAOLO ROSSETTO E ILARIA ULIAN

Quando avevamo accompagnato Luciano e Danilo a Segusino alle prime luci dell’alba sotto la pioggia battente, stavo fisicamente male per loro, al pensiero che avrebbero dovuto sciropparsi 60 km con quel meteo infame.
Poi era stato comunque bellissimo… insieme ai soliti noti (Valeria e Matteo), avevamo seguito gli “inarrestabili” di turno su e giù dalle Prealpi… e già così era stato massacrante per noi spettatori!
Li vedevamo emergere dalla nebbia con quella corsa lenta e a volte stanca, con quelle facce provate e gli occhi scavati dalla fatica. Vederli arrivare al traguardo alla fine era stato più che altro un sollievo, tutti avevano portato la pellaccia a casa sana e salva.
Sentirli parlare di correre per 60 km in un’unica volta e pure in montagna… spaventava all’epoca. Così mi ero ripromessa che mi sarei tenuta ben alla larga da un’esperienza del genere.
Poi qualcosa deve essersi rotto all’interno del mio cervello e verso la fine dell’anno scorso me ne sono uscita con una frase tipo “il prossimo anno, è l’anno delle ultra!”.
Ovviamente Luciano si è fregato subito le mani e non ha perso tempo. Eccoci allora mentre con qualsiasi condizione climatica (e non è una battuta) e su qualsiasi terreno (e non è una battuta), iniziamo la preparazione per il Gran Raid che sarebbe diventato croce e delizia dei miei pensieri negli ultimi 6 mesi (e non è una battuta!!!). Devo aver tediato anche il mio cane con le “parre” su questa cosa.
Io ho il culo che pesa in salita e me la faccio addosso in discesa… sono veramente negata per la montagna, eppure questo “caz” di Gran Raid era diventata la sfida del secolo nella mia testa.
In questi corti mesi, oltre ad allenarmi come una bestia, godendo della compagnia di tanti miei compagni di squadra, cosa che ha reso le cose di gran lunga più piacevoli, non ho fatto altro che bestemmiare contro chiunque e soprattutto me stessa, per l’idea avuta e pensare a come sarebbe potuta andare sta corsa.
Beh… oggi è il 27 maggio. Sono ormai passati 3 giorni dall’evento e ancora non mi sembra vero!!
Sono viva. Ho tutte le ossa al loro posto. Ma soprattutto vorrei RIFARLO ancora.
Mi rivedo “lenta ma inesorabile” (come consigliatomi da Casco d’oro) su per col dei Moi o sulla Cisa in compagnia del buon Paolo o sui tornanti del Visentin, mentre cerco di rinfrescarmi il cervello mettendo la neve sotto il cappellino. Mi rivedo mentre corro come se avessi il diavolo alle calcagna giù dalla discesa del Visentin, con 50 km sulle gambe… 50!. Ricordo ancora la fatica su quella puttana di salita verso Maren mentre cerco di farmi coraggio e pensare che è quasi finita con Andrea e Vanio… e poi il cielo plumbeo e i tuoni sul traguardo di Serravalle.
Ma più di qualsiasi cosa rivedo VOI tutti, miei inseparabili compagni di tante avventure… miei grandissimi compagni di squadra e NON che mi avete aspettata e sostenuta in tutti i modi possibili durante questi intensi mesi di allenamenti e lungo tutto il percorso. Rivedo Luciano un po’ preoccupato alla partenza e Danilo che prima di iniziare la sua grande gara, ha trovato il tempo di venirmi a dare alcuni preziosi consigli. Paolo che a fasi alterne mi ha tenuto compagnia sulla lunga strada verso Serravalle. Vedo ancora Rosario e Daniele che mi accolgono sorridenti a Posa Puner e Deborah che mi ha dato la carica a Praderadego… e Mauro, Stornel, Marisa ed Erika che sembravano più sorpresi di me quando mi hanno visto arrivare giù a San Boldo. E poi ancora Fabio, Andrea, Daniele, Rejo con tutta quella roba da mangiare, ed Emma che mi urlava indiavolata a Forcella Zoppei (quanto buoni erano i tuoi biscotti!)… e poi Vanio mimetizzato nella vegetazione al lago Restello, che ha scortato me e Andrea fino al traguardo (e quando mi ricapita sennò di correre con sti 2???). E poi mia sorella, che vestita di bianco, come un angelo del paradiso, se ne stava ad aspettarmi in cima a Santa Gusta e lo striscione della Deborah, che mi ha fatto salire le lacrime agli occhi.
E poi la “macchia arancione impazzita” al traguardo, quella delle grandi occasioni, compresi mogli, figli! C’eravate proprio tutti e non sapete quanto bello è stato vedervi lì.
Così è a tutti voi, ma proprio a TUTTI, che dedico questa bellissima esperienza, che mi ha toccato nel cuore e nella mente e che sono sicura ricorderò per sempre.
Ilaria
DANILO DE CONTI


ADELCHI BOTTEGA: Che bravi, generosi e gentili quei ragazzi. Sto solo riportando ciò che mi ha detto un signore riferito al ristoro pian de le femene. Io ringrazio tutti per il calore ricevuto. La gara una pazzia, all'arrivo una immensa gioia poi baci. Ciao devo continuarea sognare!!
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