27.5.09

GRAN RAID 2009 - PRIMI COMMENTI DEI PROTAGONISTI -

Di seguito pubblichiamo altre immagini dei nostri atleti impegnati nell'ultratrail ed alcuni racconti della propria avventura.

MR PRESIDENT LUCIANO
ALBERTO ZANIN E LUCIANO MORANDIN
ALBERTO ZANIN: Sono quasi le 20:00 di domenica sera, stanno arrivando gli ultimi > atleti, sono seduto con Adelchi su un muretto di fronte alla chiesa > sconsacrata di San Giuseppe dove, offerta dall'organizzazione, ho > appena finito didivorare> un piatto di pasta mai così desiderata....., c'è una leggera brezza > che ti accarezza e che da sollievo dopo tutto quello che è > successo..., siscambia> qualche parola, siamo evidentemente frastornati....i pensieri sono > tanti,ma> tutti confusi...non riesco a focalizzarne neppure uno, si avvicinano > mapoi> sfuggono...così per un po' di minuti..finchè all'improvviso un > pensiero emerge chiaro: "ma questa giornata sarebbe stata la così > indimenticabile senza tutte quelle persone che fanno parte del mio > Gruppo Sportivo Mercuryus?"...una domanda alla quale è troppo semplice rispondere: NO!!!> ....e allora GRAZIE GRAZIE E ANCORA GRAZIE RAGAZZI..!!!> > E' stata un'avventura che ti scava dentro in maniera devastante.... > gambe, cuore, natura, amicizia, vivere, sofferenza, fatica, > sopravvivere e conquista finale..tutto questo è stato l'Ultra Trail > delle Prealpi Trevigiane....se volete provare qualcosa di forte...beh > potrebbe fare al caso vostro ;-)

MAURO BENOTTO


LUCA ZORNIO

LUCA ZORNIO:Ciao ragazzi! Un commento sul Gran Raid 2009? ...Per quanto mi riguarda, sono fiero del mio risultato e di come ho eseguito la gara. Sono un testardo e volevo arrivare fino in fondo e così è successo. E' statala mia prima volta in questo genere di esperienza podistica . Ho usato gambe, fiato, braccia (per i bastoncini) e soprattutto testa e cuore. La testa per concentrarmi ed il cuore...per la passione! Un abbraccio a tutti quelli che hanno gareggiato con me ed a tutte quelle persone che ci hanno sostenuti nelle singole tappe-ristoro (siete stati utilissimi). Questo sarà per me un ricordo indelebile del mio "bagaglio sportivo". Ciao Luca Zornio
MATTEO DE LUCA
PAOLO ROSSETTO E ILARIA ULIAN
ULIAN ILARIA: L’anno scorso l’avevo solo guardata sta gara, pensando che MAI nella mia vita avrei voluto fare una cosa del genere.
Quando avevamo accompagnato Luciano e Danilo a Segusino alle prime luci dell’alba sotto la pioggia battente, stavo fisicamente male per loro, al pensiero che avrebbero dovuto sciropparsi 60 km con quel meteo infame.
Poi era stato comunque bellissimo… insieme ai soliti noti (Valeria e Matteo), avevamo seguito gli “inarrestabili” di turno su e giù dalle Prealpi… e già così era stato massacrante per noi spettatori!
Li vedevamo emergere dalla nebbia con quella corsa lenta e a volte stanca, con quelle facce provate e gli occhi scavati dalla fatica. Vederli arrivare al traguardo alla fine era stato più che altro un sollievo, tutti avevano portato la pellaccia a casa sana e salva.
Sentirli parlare di correre per 60 km in un’unica volta e pure in montagna… spaventava all’epoca. Così mi ero ripromessa che mi sarei tenuta ben alla larga da un’esperienza del genere.

Poi qualcosa deve essersi rotto all’interno del mio cervello e verso la fine dell’anno scorso me ne sono uscita con una frase tipo “il prossimo anno, è l’anno delle ultra!”.
Ovviamente Luciano si è fregato subito le mani e non ha perso tempo. Eccoci allora mentre con qualsiasi condizione climatica (e non è una battuta) e su qualsiasi terreno (e non è una battuta), iniziamo la preparazione per il Gran Raid che sarebbe diventato croce e delizia dei miei pensieri negli ultimi 6 mesi (e non è una battuta!!!). Devo aver tediato anche il mio cane con le “parre” su questa cosa.
Io ho il culo che pesa in salita e me la faccio addosso in discesa… sono veramente negata per la montagna, eppure questo “caz” di Gran Raid era diventata la sfida del secolo nella mia testa.
In questi corti mesi, oltre ad allenarmi come una bestia, godendo della compagnia di tanti miei compagni di squadra, cosa che ha reso le cose di gran lunga più piacevoli, non ho fatto altro che bestemmiare contro chiunque e soprattutto me stessa, per l’idea avuta e pensare a come sarebbe potuta andare sta corsa.
Beh… oggi è il 27 maggio. Sono ormai passati 3 giorni dall’evento e ancora non mi sembra vero!!
Sono viva. Ho tutte le ossa al loro posto. Ma soprattutto vorrei RIFARLO ancora.
Mi rivedo “lenta ma inesorabile” (come consigliatomi da Casco d’oro) su per col dei Moi o sulla Cisa in compagnia del buon Paolo o sui tornanti del Visentin, mentre cerco di rinfrescarmi il cervello mettendo la neve sotto il cappellino. Mi rivedo mentre corro come se avessi il diavolo alle calcagna giù dalla discesa del Visentin, con 50 km sulle gambe… 50!. Ricordo ancora la fatica su quella puttana di salita verso Maren mentre cerco di farmi coraggio e pensare che è quasi finita con Andrea e Vanio… e poi il cielo plumbeo e i tuoni sul traguardo di Serravalle.

Ma più di qualsiasi cosa rivedo VOI tutti, miei inseparabili compagni di tante avventure… miei grandissimi compagni di squadra e NON che mi avete aspettata e sostenuta in tutti i modi possibili durante questi intensi mesi di allenamenti e lungo tutto il percorso. Rivedo Luciano un po’ preoccupato alla partenza e Danilo che prima di iniziare la sua grande gara, ha trovato il tempo di venirmi a dare alcuni preziosi consigli. Paolo che a fasi alterne mi ha tenuto compagnia sulla lunga strada verso Serravalle. Vedo ancora Rosario e Daniele che mi accolgono sorridenti a Posa Puner e Deborah che mi ha dato la carica a Praderadego… e Mauro, Stornel, Marisa ed Erika che sembravano più sorpresi di me quando mi hanno visto arrivare giù a San Boldo. E poi ancora Fabio, Andrea, Daniele, Rejo con tutta quella roba da mangiare, ed Emma che mi urlava indiavolata a Forcella Zoppei (quanto buoni erano i tuoi biscotti!)… e poi Vanio mimetizzato nella vegetazione al lago Restello, che ha scortato me e Andrea fino al traguardo (e quando mi ricapita sennò di correre con sti 2???). E poi mia sorella, che vestita di bianco, come un angelo del paradiso, se ne stava ad aspettarmi in cima a Santa Gusta e lo striscione della Deborah, che mi ha fatto salire le lacrime agli occhi.
E poi la “macchia arancione impazzita” al traguardo, quella delle grandi occasioni, compresi mogli, figli! C’eravate proprio tutti e non sapete quanto bello è stato vedervi lì.
Così è a tutti voi, ma proprio a TUTTI, che dedico questa bellissima esperienza, che mi ha toccato nel cuore e nella mente e che sono sicura ricorderò per sempre.
Ilaria

DANILO DE CONTI
SERGIO DAL CIN

ADELCHI BOTTEGA: Che bravi, generosi e gentili quei ragazzi. Sto solo riportando ciò che mi ha detto un signore riferito al ristoro pian de le femene. Io ringrazio tutti per il calore ricevuto. La gara una pazzia, all'arrivo una immensa gioia poi baci. Ciao devo continuarea sognare!!
LUCIANO
ROBERTO GUIDO
LUCA ZORNIO

ANDREA FERRARO: "Non mi voglio dilungare nel commentare le sensazioni o descrivendo un percorso fantastico, ma voglio utilizzare queste poche righe per ringraziare di cuore tutte le persone che lungo il percorso mi hanno incitato e mi hanno convinto a non mollare, anche quando, il mio fisico e il cronometro inesorabile dicevano di fare il contrario. Solo voi e un po la mia testardaggine mi hanno fatto finire questa gara, ringrazio in particolar modo Ilaria che inconsapevolmente nel momento di massima disperazione mi ha guidato verso il cancello delle dodici ore, che da solo non sarei mai riuscito a raggiungere. Penso che non sempre sia possibile lottare per stare davanti, ma comunque sempre bisogna lottare per raggiungere i propri sogni, perché come recitava il 'Re Lucertola': A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato."

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