Eccomi qua, anche per me è arrivata l’ora di fare da porta-bandiera della Mercuryus e cosa c’è di meglio che farlo raccontando questa mia esperienza vissuta nel cuore delle Dolomiti?!
Una cosa prima di iniziare la mia esposizione: non lasciatevi ingannare dalla foto che vedete, il pugno chiuso col pollice alzato non vuol dire OK e non sto neanche facendo pubblicità all’emittente “Italia 1” ma…… bè, lo scoprirete leggendo!
Sono partito alla volta di Sesto sabato pomeriggio. Il tempo non era dei migliori ma lassù… non ho trovato di meglio. Al ritiro del numero di pettorale le notizie non erano certamente ottimistiche: gli organizzatori, vista la pioggia e le nuvole basse che avrebbero impedito all’elisoccorso di alzarsi in volo in caso di necessità, stavano già parlando di cambiare percorso o addirittura annullare la corsa. Nel mio cervelletto già vedevo sfumare purtroppo il taglio del traguardo ai piedi delle mitiche 3 Cime di Lavaredo. Ma la speranza era l’ultima a morire. E così dopo una pizza e una buona “bionda”… intesa come birra…. (e non poteva essere altrimenti vista la località dove mi trovavo) sono andato a letto ripassando mentalmente quel percorso che tanto ambivo a fare.
Purtroppo al mattino seguente, aprendo le finestre, avevo già capito che quel giorno la montagna non ci avrebbe reso la vita semplice dato che pioggia e freddo si facevano sentire ancor più che il giorno prima.
Infatti recatomi in zona partenza arriva la notizia che il percorso è stato cambiato e la partenza è stata posticipata di un’ora: non si salirà più verso il rifugio Locatelli percorrendo i 17,5 Km con 1350 hm ma si salirà sul monte Elmo fino all’omonimo rifugio percorrendo poco più di 11 Km con 750 hm. Fuori ci sono 6°C ma a riscaldare e rallegrare l’atmosfera nell’attesa della partenza ci pensa un gruppo di tirolesi che ci intrattiene con le sue musiche folkloristiche J. Nel frattempo mi studio il nuovo percorso che gli organizzatori hanno esposto e mi impongo un obbiettivo: terminare la corsa in meno di 1h e mezza. Visti i miei ritmi per me sarebbe un buon risultato, a coronamento di una stagione entusiasmante e in continua crescita, ricca di nuove esperienze che sono servite a conoscere meglio me stesso. Finalmente arriva il momento del via e “imbacuccato come non mai”, ma sempre con il colore arancione in primo piano, parto per questa nuova avventura che sono sicuro sarà senz'altro affascinante! Dopo la “passerella” per il centro di Sesto dove nonostante il freddo c’e un meraviglioso pubblico a destra e a sinistra della strada, si percorrono un paio di km e si sale subito forte per una strada asfaltata. Un altro chilometro ancora e poi inizia lo sterrato. Il ritmo è sostenuto e mi faccio un po’ prendere dalla situazione rompendo il mio ritmo abituale aumentandolo forse un po’ troppo…. e così dopo poco più di 4km comincio a rallentare perché in preda ad una crisi di freddo e fame. Mi guardo attorno e non vedo niente se non un paio di atleti e il bianco delle nuvole che ci avvolgono tutto attorno. La visibilità è ridotta a circa una 40ina di metri. Piove!
Nella mia testa inizia ad emergere il pensiero della serie “se va avanti così mi dovrò fermare”… ma poi mi vengono in mente le parole del nostro presidente e del mio “iniziatore” alla corsa, il buon Vanio: non mollare mai! Un grosso respiro e poi riesco ad accennare un sorriso contemplando il bosco che mi circonda e che rappresenta quell’ambiente che mi ha sempre affascinato e che continuerò sempre ad ammirare: la montagna! E così, mani ai fianchi, a fatica riesco ad arrivare al ristoro del 5Km dove tutto viene servito caldo, dall’acqua agli integratori energetici. Bleah, che sapore orribile!!! Ma chi se ne importa, devo recuperare energie! Riparto e mi sento subito meglio. Dopo una piccola discesa c’è un corto ma ripido sentiero da percorrere che riesco a superare abbastanza agevolmente. Poi si ritorna su una strada bianca. Non piove più ma il freddo è costante. Abbiamo “bucato” le nuvole e non si vede più il fondovalle. Mentre corro sento una voce che grida “Dai Emanuele, forza!”. Mi chiedo chi sia che mi conosce da queste parti, poi abbassando la testa, sorrido perché scorgo il mio nome sul pettorale. Mentre percorro la salita sembra che da sotto le nuvole salgano con me, come a spingermi verso l’alto. E così passo dopo passo, più o meno di corsa, arrivo alla stazione della Funivia Monte Elmo a quota 2052 mt, mèta del FINISH! E anche lì parecchia gente ad incitare tutti i podisti! Bravi anche perché qui ora il mercurio del termometro è sceso a 1°C!.. ora potete capire cosa significa il pugno chiuso col pollice alzato della foto: un grado! Una bella cornice finale per terminare questa corsa, forse non splendida come lo sarebbe stata verso le 3 Cime, ma oggi la montagna ha permesso questo e va bene così! Anche perché nonostante tutto il cronometro del mio orologio si è fermato a 1h e 27’! Cosa chiedere di più?! Una buona fetta di torta sacher e del the caldo che vanno giù che è un piacere! Un’ultima cosa prima di chiudere: volevo fare i complimenti all’organizzazione che non ha fatto mancare agli atleti proprio nulla, compreso un bicchierino di “sgnapa” mentre eravamo in fila in attesa di prendere la funivia per ritornare alla partenza!
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