Che dire Roma è una delle più belle città e correre attraverso la storia ha
il suo fascino.
La mia condizione non era al massimo o meglio mi ero preparata in modo
impeccabile, senza saltare un allenamento, con grandi sacrifici, ma poi come ben si sa il giorno della maratona è un terno al lotto, infatti qualche
dolorino da qualche giorno non mi abbandonava e i problemi femminili come si sa arrivano sempre al momento meno opportuno e quindi sono partita non molto convinta.
Oltrettutto ero sola.....mi mancava il supporto del gruppo e delle mie
amiche, ma dopo un inno cantato a squaciagola mi sono detta : "Giorgia tu
provaci al limite non hai nulla da recriminarti se poi non ci arrivi nel
tempo tanto ambito.....!!!".
Ho quindi tenuto il ritmo dei pacemaker delle 3.30 fino quasi al 30 km, poi un bisogno impellente mi ha costretto ad una sosta e ho visto il mio
obiettivo affievolirsi pian piano, ma mai mollare. Per fortuna le gambe non mi hanno mai abbandonato e la testa è tornata quando agli ultimi 12 km mi sono ritrovata immersa nel cuore della città, nelle sue contraddizioni e nella sua bellezza che ti lascia senza fiato.....e quindi via fino a Piazza Venezia dove tra migliaia di persone sono riuscita a scorgere chi non mi abbandona mai: Ciro e le mie gioie Maria Giulia e Lorenzo e quindi ho dedicato a loro i miei ultimi 4 km fatti con il cuore!!!!
Grazie
il suo fascino.
La mia condizione non era al massimo o meglio mi ero preparata in modo
impeccabile, senza saltare un allenamento, con grandi sacrifici, ma poi come ben si sa il giorno della maratona è un terno al lotto, infatti qualche
dolorino da qualche giorno non mi abbandonava e i problemi femminili come si sa arrivano sempre al momento meno opportuno e quindi sono partita non molto convinta.
Oltrettutto ero sola.....mi mancava il supporto del gruppo e delle mie
amiche, ma dopo un inno cantato a squaciagola mi sono detta : "Giorgia tu
provaci al limite non hai nulla da recriminarti se poi non ci arrivi nel
tempo tanto ambito.....!!!".
Ho quindi tenuto il ritmo dei pacemaker delle 3.30 fino quasi al 30 km, poi un bisogno impellente mi ha costretto ad una sosta e ho visto il mio
obiettivo affievolirsi pian piano, ma mai mollare. Per fortuna le gambe non mi hanno mai abbandonato e la testa è tornata quando agli ultimi 12 km mi sono ritrovata immersa nel cuore della città, nelle sue contraddizioni e nella sua bellezza che ti lascia senza fiato.....e quindi via fino a Piazza Venezia dove tra migliaia di persone sono riuscita a scorgere chi non mi abbandona mai: Ciro e le mie gioie Maria Giulia e Lorenzo e quindi ho dedicato a loro i miei ultimi 4 km fatti con il cuore!!!!
Grazie
GIORGIA GRAVA 3.37.00
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