Pistoia Abetone, la mia prima
ultra e mi sono ritirato...o no??
Pistoia (bel posticino...) e
si parte...nonostante chiunque mi abbia consigliato di partire piano, vado con
il mio ritmo, tentando (e sbagliando) di tararlo per una 50km. La strada sale
quasi subito, 8 km di salita che per me sono gia' una news...mi attacco a un
trenino e saliamo regolari, arrivo in cima bene e nei saliscendi fino al 30km
allungo un pochino (l'errore del pivello...). Nelle rampe mi rendo conto che le
gambe fanno fatica, come posso fare i 17 km di salita finale????
33° km, 200metri di salita e
sono gia' in difficolta'... Il sole scalda, e nonostante abbia sempre bevuto e
mi sia bagnato, sono arso dalla sete...mi riprendono quelli della prima salita,
ma adesso sono di un altro pianeta. Inizio a camminare, ma le gambe sono due
tronchi...un km e inizio a far fatica anche a camminare....mancano 15 km, le
gambe non si muovono piu'...pensa e pensa, ma realisticamente mi ritiro...tolgo
chip, pettorale e mi siedo all'ombra...tutti a spronarmi, ma mi sento uno
zombi....la testa gira, decido di portarmi al successivo ristoro per bere e
mangiare...200 metri prima del ristoro segnano i pettorali, gli dico che sono
ritirato, ma mi rispondono che li sono arrivato, quindi mi segnano...al ristoro
mi siedo, coca, acqua (+ di un litro) melone albicocche...tanto non devo mica
piu' correre... E inizio a pensare...la medaglia, la societa', il ritiro, la
faccia di Luciano Biz che mi dice " sei debole!!"...scherzo...ma
soprattutto tutti quelli che passano...distrutti anche loro, sudati, quasi
tutti che camminano, ma nessuno che molla, anche se mancano ancora 12km di
salita...non saranno i miei "teorici" ritmi da runners che pensa
sempre in gara all'agonismo (purtroppo...), ma questi hanno un paio di cocones
che io in quel momento mi sogno....ho riposato, mangiato, vuoi vedere che forse
forse...riparto, pettorale in mano, anche perche' l'unico modo di arrivare in
cima e' l'autostop. Mi affianca uno, parliamo, mi dice che ritirarsi non e'
compreso, che e' una festa e si sta fino alla fine, di rimettermi il pettorale
e finirla...lo ascolto, le gambe sono vive
adesso, mi rimetto il pettorale e riparto...e si arriva all'Abetone,
strada dura ma bella, posto bellissimo e soddisfazione al massimo.
Oggi ho imparato tante cose,
che e' vero, non bisogno mai darsi per vinti, che una gara si puo' finire anche
camminando (e tanto..), ma soprattutto
che il popolo dei runners e' unico (si sapeva gia', ma e' sempre bello
riviverlo sulla propria pelle...), sempre solidale e pronto a darti una mano,
per quanto stanchi mai abbastanza da non riuscire a darti una spinta quando ne
hai bisogno!!!
P.s. Gara dura (issima),
organizzazione in gara perfetta, gente del posto splendida (e presente...)
luoghi che meritano.
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