3.5.16

LELE+ e la sua GRANDE ITALY DIVIDE...

 #italydivide 2016, ma cosa ho fatto? 
Ventitreaprileduemilasedici parto per una nuovo viaggio, consapevole del fatto che sarà molto duro, con un mezzo a me poco familiare e su un terreno di
 cui so qualcosa solo nell'affrontarlo in trail-running. 
Ci troviamo in 89 scatenati bikers all'ombra del Colosseo, io parto tranquillo, non c'è limite di tempo, nè cancelli, ed ho messo 8gg a disposizione per coprire gli 850km e 15.000 m di dislivello; non proprio una passeggiata, ma, le tappe son fissate con ampio margine per recuperare eventuali imprevisti.
 Il primo giorno passa tranquillamente ( nonostante la pioggia) ed arrivo a Montefiascone (paesino bellissimo del viterbese),  mangio abbondantemente e dormo in un convento di francescani. Riparto all'alba ed il secondo giorno si rivela fin da subito il più duro, la val d'orcia dopo Radicofani è un mare di fango, e nonostante alcuni tratti di asfalto, la fatica è enorme. Arrivo a Buonconvento in tarda serata e sotto una fitta pioggia, la fortuna mi fa trovare una stanza in albergo con annesso ristorante, dove ho fatto la più buona cena della mia vita (giuro, non era solo fame). Altra notte al coperto e ripartenza all'alba, la meta è Firenze. Prevedevo una tappa più facile, ma le strade dell' "Eroica" ed il dislivello di 3.100 m, mi impegnano non poco! Fortunatamente passo una giornata spettacolare al sole! Arrivo a Firenze con un tramonto degno della migliore cartolina, mi sento bene, mangio e dormo solo un paio d'ore (la camera piú cara della mia vita, ma non rimpiango un euro speso). Parto in piena notte per affrontare la via degli Dei, quanta fatica quella notte in solitaria, ho dovuto spesso spingere la bici in mezzo al fango, ma le forze non mi hanno mai abbandonato anche quando per fare un km
 ci ho messo oltre mezz'ora, fortunatamente la scelta di scarpe  morbide e con grip mi ha aiutato.
Arrivo a Bologna alle 15 (dopo 14 ore da Firenze), mi sento bene e decido di proseguire, senza una meta, fin che le gambe girano. Mi accorgo strada facendo che la media in pianura è costante (circa 20km/h)  ed allora decido di arrivare fino al punto di controllo dell'ostello dei Concari. Il momento più bello è il tramonto, la musica nelle orecchie va all'unisono con il ritmo dei miei pedali e la natura circostante mi fa gridare un "grazie" che non ha destinatari.
All'ostello mi accoglie il gentilissimo Nicola e al tavolo incontro due atleti Daniele e Davide un po' acciaccati ma con tanta voglia di ripartire, Daniele lo fa subito, dopo aver sentito che è stata annullata dall'organizzazione la salita al Monte Baldo (causa pericolo di slavine) Io preferisco dormire e ripartire di buon ora la mattina seguente. 
È una bella giornata fresca mercoledí mattina e mi dividono da Torbole circa 130km di pianura, sulla carta tutto facile, ed effettivamente fino a Peschiera si vola, in compagnia di Davide e altri due ragazzi, che perdo ad un bivio. Mancano solo 50km ma il Garda riserva una brutta sorpresa, un vento micidiale da Nord soffia a raffiche e mi fa patire le pene dell'inferno, si passa da un momento all'altro dai 15 agli 8 km/h e nell'ultima ora si somma anche la pioggia. Ma ormai la meta è vicina, le forze raddoppiano e non posso che alzare le mani al cielo alla vista del cartello Torbole. Vedo i miei genitori e l'amico Giò che grida il mio nome, ce l'ho fatta! 
Scoprirò più tardi, grazie al corridore che mi ha preceduto, che la mia posizione in classifica è 6^, incredibile, non ci posso ancora credere. Un grazie di cuore ai tanti amici che da casa mi hanno sostenuto anche con un sms. Un grazie a Te che ci hai creduto sempre! 








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