20.10.10

ECOMARATONA DEL CHIANTI - 2 PARTE -

Fatta anche questa! È proprio il caso di dirlo, quante volte, in questo ultimo mese, mi sono giunte all’orecchio queste tre parole, quante volte dentro di me mi son detto queste tre parole, in questo strano, pazzo, impegnativo e forse anche un po’ incosciente autunno. Sì perché questa Ecomaratona del Chianti è il 3° capitolo di un’avventura iniziata a metà settembre con il Troi degli Sciamani, proseguita poi con il Magredi Mountain Trail e giunta ora a questa gara toscana.
La cronaca? Tutto lascia presagire che sarà una gara pesante e bagnata perché così ha detto Bernacca, perché tutto il sabato ha piovuto e perché domenica al risveglio ancora pioveva!! Ed invece, come per magia, 10 minuti prima della partenza basta acqua e qualche sprazzo di cielo azzurro, fa ben sperare noi temerari che non ci importa niente per un po’ di fango, credo nulla in confronto a quello calpestato in Cansiglio poco tempo fa.
Pronti-via! Si parte subito in discesa ad un ritmo pazzesco, ma ben presto si torna a regime non appena si imbocca la strada di campagna che ben presto diventa fangosa, molto fangosa. Ho giusto il tempo di ammirare lo spettacolo magico di un fascio di luce che entrando nel grigio delle nubi, come un proiettore guidato da divine e misteriose mani, va ad illuminare in lontananza Siena, che si entra (in tutti i sensi) nella creta che si attacca alle scarpe sempre più pesanti che ad un certo punto sembrano pattini da quant’è difficile controllarle e rimanere in piedi. Passano inesorabili i km, è un continuo salire a scendere, collina dopo collina, passo dopo passo, e mentre sono assorto nei miei pensieri qualcuno alle mie spalle mi urla di tornare indietro. Ma come? Ho sbagliato strada? Impossibile le segnalazioni sono chiare e ben visibili, non posso aver sbagliato! Ed invece purtroppo ho sbagliato e stavo andando pure in discesa, quindi devo risalire, porca vacca! Tanti concorrenti mi superano, sono demoralizzato ma devo reagire. Al ristoro mi raggiunge Claudia che mi dice di aver avuto un incontro ravvicinato con il fango testimoniato dal colore della sua gamba sinistra e di aver avuto anche a che fare con una bambola che le si è messa davanti e non voleva più andar via. Proseguiamo insieme in salita ma inesorabilmente Claudia si allontana, mi raggiungono pure Giulio e Roberto (Scuola di Maratona), Fede amico toscano di Spiritotrail e pure loro se ne vanno. Vuoi vedere che la bambola ha abbandonato Claudia per prendere me? Direi proprio di sì, anzi no, la mia è una bella bambola gonfiabile, tanto si ingrossa (!!!) sempre più e per ben 10/12 km mi tiene compagnia. Sono al 30° km e nel frattempo anche un’ape ha deciso di pungermi il piede; e che cavolo, è come sparare sulla croce rossa! Un disastro: sono vuoto e non riesco ad andare avanti, mi fa male il polpaccio, poi anche l’ape ha appoggiato il culo nel mio piede!! E sì che non mi sembra di essere bello e fresco come un fiorellino, eppure… Mi consolo avvertendo segnali di vita, mi sto riprendendo. Arrivo al km nr. 35 (guardo 3 volte il cartello sperando di aver letto male, sperando segnasse 40), riesco a correre più di prima anche nelle leggere salite, recupero un po’ di gente, tra cui anche Marco (gruppo vacanze sorelle Da Ronch) che alla sua prima maratona è davanti a me, bravissimo!! Arrivo all’ultimo ristoro al 40° km dove nell’aria aleggia profumo di carne sul fuoco; vorrei fermarmi ma sicuramente il banchetto che si sta preparando non è per me. Con non poca disapprovazione, orecchie basse e coda tra le gambe mi allontano con un misero bicchiere di tè in mano verso il traguardo che in poco più di 10 minuti raggiungo festeggiato da mia moglie e mia figlia il cui sorriso fa dimenticare e passare subito tutti i mali, dagli altri sostenitori arancioneri (Lorenza, Patrizia, Marco e Riccardo) e dagli amici della Suola di Maratona.
Foto di rito, doccia e poi tutti al pasta party dove sti toscani non ci fanno mancare nulla; poi alla sera finalmente una cena come si deve dove nulla è lasciato al caso in una caratteristica osteria toscana, sempre in compagnia del gruppo Scuola di Maratona e degli amici Cimbri di Fregona, organizzatori della serata.
Ora qualche giorno di riposo e poi andrà in scena il 4° capitolo di questo strano, pazzo, impegnativo, incosciente autunno.
Grazie a tutti per la compagnia, grazie agli organizzatori, grazie Toscana!!
Fatta anche questa!

Bolzo





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